Rovereto
6 Febbraio 2019

Teresa De Sio e il mito della taranta

La musicista e autrice giovedì 7 febbraio alle 18 sarà a Rovereto. Dialogherà con Paola Venuti e Stefano Cainelli del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento in un incontro rivolto alla cittadinanza

Un’esplorazione nel mondo arcaico e nelle sue connessioni con il vivere quotidiano

Erano i primi anni Ottanta quando Teresa De Sio diventò popolare con le canzoni “Voglia 'e turnà" e "Aumm Aumm”. Da allora l’artista, senza mai dimenticare la tradizione napoletana, ha sperimentando linguaggi diversi sulle strade della musica, della letteratura, del teatro, ha esplorato culture lontane nel tempo e nello spazio.
Teresa De Sio, cultrice di storie arcaiche e mistiche, di riti pagani virati al cristianesimo, in letteratura ha esordito con il libro “Metti il diavolo a ballare”, dove ripercorre, nello stile del romanzo, quel mondo delle tarantolate tanto indagato dall’antropologia di ogni parte del pianeta.
Fenomeno a cui ha dedicato anche il progetto "La notte del dio che balla", che spazia dalle radici della musica popolare alle contaminazioni tecnologiche.
Proprio il mito della taranta sarà al centro dell’incontro che Teresa De Sio terrà all’Università di Trento. «La scoperta del mondo arcaico dà profondità e spessore alle esistenze individuali: ma in che modo può dare sostanza e attivare curiosità nel vivere quotidiano?» si legge nella presentazione.
A dialogare con l’autrice saranno Stefano Cainelli e Paola Venuti, rispettivamente musicoterapeuta e psicologa, psicoterapeuta e direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento.L’appuntamento, a ingresso libero, si terrà domani, giovedì 7 febbraio, alle 18 nell’aula magna di Palazzo Piomarta (Rovereto – Corso Bettini, 84).
L’incontro rientra in “Attraversamenti. Momenti d’incontro con la letteratura”. Si tratta di un progetto organizzato per la cittadinanza dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento con il patrocinio del Comune di Rovereto e in collaborazione con l’associazione culturale Rapsodia.
(e.b.)