Trento
14 Marzo 2017
Sociologia a Trento: nata in Seminario tra Ottocento e Novecento
Ritrovata un’annotazione di Celestino Endrici del 1898 che apre un nuovo scenario. Se ne discuterà nell’iniziativa “Sociologia a Trento. Tra principe vescovo e via Verdi 26”, organizzata nell’ambito della convenzione tra l’Università di Trento e Arcidiocesi di Trento.
In programma due appuntamenti: giovedì 16 marzo al Polo culturale diocesano Vigilianum e mercoledì 22 marzo al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale
Trento, 14 marzo 2017 – (e.b.) La storia di amore e tensioni che vede protagoniste la città di Trento e Sociologia sarebbe iniziata molto prima degli anni Sessanta. E non sarebbe nata nelle aule universitarie, ma in seminario. I vescovi della Germania già nel 1869 decisero che fosse insegnata ai giovani che si preparavano al sacerdozio e lo stesso si fece di lì a poco in città.
Delle origini di Sociologia a Trento, che andrebbero quindi retrodatate, dell’impatto reciproco tra materia scientifica e comunità cittadina e in generale del ruolo dei sociologi si discuterà in due incontri organizzati nell’ambito delle attività di collaborazione sviluppate tra Università di Trento e Arcidiocesi di Trento.
La riflessione è scaturita dal ritrovamento di un’annotazione di Celestino Endrici (1866-1940), che poi sarebbe stato vescovo di Trento. L’annotazione risale agli anni in cui era giovane professore di Filosofia e teologia morale in Seminario. «L’occasione – racconta Casimira Grandi, professoressa del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Università di Trento – è stata fornita da un quaderno datato 1898 appartenuto allo stesso vescovo Endrici, contenente i suoi appunti per le lezioni di sociologia tenute in seminario fino al 1903. Questo ha stimolato la riflessione sul passato della Sociologia a Trento, città in cui venne fondato nel 1962 l’Istituto universitario superiore di scienze sociali, divenuto in seguito la prima Facoltà di Sociologia istituita in Italia. Da allora molti professori e studenti sono passati nelle aule di Via Verdi 26, dalla Facoltà all’attuale Dipartimento e una complessa memoria è stata elaborata, ma retrodatare le origini della Sociologia trentina impone l’ampliamento di questa storia».
A soffermarsi sugli appunti di sociologia nel carteggio Endrici è Katia Pizzini, vicedirettrice dell’Archivio diocesano tridentino. Sottolinea il valore di questo documento: «All’interno del vastissimo carteggio di monsignor Endrici si conservano molti quaderni di appunti sia dei suoi anni di studio a Roma presso la pontificia università Gregoriana sia dei suoi anni di insegnamento presso il Seminario vescovile. Certamente avere però gli appunti delle prime lezioni dedicate alla sociologia negli anni immediatamente seguenti all’uscita dell’enciclica “Rerum Novarum”, considerata il fondamento teorico della dottrina sociale cattolica, sottolinea come il nostro territorio abbia recepito velocemente la forza innovatrice del documento pontificio all’interno di una società in evoluzione».
“Sociologia a Trento. Tra principe vescovo e via Verdi 26” rappresenta la prima iniziativa pubblica proposta nell’ambito della convenzione firmata nel luglio scorso tra l’Università di Trento e Arcidiocesi di Trento. La convenzione è finalizzata alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale, intende sviluppare attività di alta formazione e di ricerca scientifica con ricadute sul territorio e offrire nuove opportunità agli studenti universitari. Referenti per l’Università di Trento Casimira Grandi del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale e per l’Arcidiocesi di Trento Leonardo Paris, coordinatore del polo culturale diocesano Vigilianum. Insieme a un gruppo di lavoro hanno predisposto un programma di attività che si svilupperà entro i prossimi tre anni, come previsto nei piani strategici dei dipartimenti di Sociologia e ricerca sociale e di Psicologia e scienze cognitive di UniTrento.
Delle origini di Sociologia a Trento, che andrebbero quindi retrodatate, dell’impatto reciproco tra materia scientifica e comunità cittadina e in generale del ruolo dei sociologi si discuterà in due incontri organizzati nell’ambito delle attività di collaborazione sviluppate tra Università di Trento e Arcidiocesi di Trento.
La riflessione è scaturita dal ritrovamento di un’annotazione di Celestino Endrici (1866-1940), che poi sarebbe stato vescovo di Trento. L’annotazione risale agli anni in cui era giovane professore di Filosofia e teologia morale in Seminario. «L’occasione – racconta Casimira Grandi, professoressa del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Università di Trento – è stata fornita da un quaderno datato 1898 appartenuto allo stesso vescovo Endrici, contenente i suoi appunti per le lezioni di sociologia tenute in seminario fino al 1903. Questo ha stimolato la riflessione sul passato della Sociologia a Trento, città in cui venne fondato nel 1962 l’Istituto universitario superiore di scienze sociali, divenuto in seguito la prima Facoltà di Sociologia istituita in Italia. Da allora molti professori e studenti sono passati nelle aule di Via Verdi 26, dalla Facoltà all’attuale Dipartimento e una complessa memoria è stata elaborata, ma retrodatare le origini della Sociologia trentina impone l’ampliamento di questa storia».
A soffermarsi sugli appunti di sociologia nel carteggio Endrici è Katia Pizzini, vicedirettrice dell’Archivio diocesano tridentino. Sottolinea il valore di questo documento: «All’interno del vastissimo carteggio di monsignor Endrici si conservano molti quaderni di appunti sia dei suoi anni di studio a Roma presso la pontificia università Gregoriana sia dei suoi anni di insegnamento presso il Seminario vescovile. Certamente avere però gli appunti delle prime lezioni dedicate alla sociologia negli anni immediatamente seguenti all’uscita dell’enciclica “Rerum Novarum”, considerata il fondamento teorico della dottrina sociale cattolica, sottolinea come il nostro territorio abbia recepito velocemente la forza innovatrice del documento pontificio all’interno di una società in evoluzione».
“Sociologia a Trento. Tra principe vescovo e via Verdi 26” rappresenta la prima iniziativa pubblica proposta nell’ambito della convenzione firmata nel luglio scorso tra l’Università di Trento e Arcidiocesi di Trento. La convenzione è finalizzata alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio culturale, intende sviluppare attività di alta formazione e di ricerca scientifica con ricadute sul territorio e offrire nuove opportunità agli studenti universitari. Referenti per l’Università di Trento Casimira Grandi del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale e per l’Arcidiocesi di Trento Leonardo Paris, coordinatore del polo culturale diocesano Vigilianum. Insieme a un gruppo di lavoro hanno predisposto un programma di attività che si svilupperà entro i prossimi tre anni, come previsto nei piani strategici dei dipartimenti di Sociologia e ricerca sociale e di Psicologia e scienze cognitive di UniTrento.
I due incontri
Giovedì 16 marzo, ore 15
Polo culturale diocesano Vigilianum, aula magna (Trento – Via Endrici, 14)
Intervengono Katia Pizzini (Archivio Diocesano Tridentino) “Appunti di sociologia nel carteggio Endrici”, Andrea Leonardi “Economia e società nel Trentino della Belle Époque” (Dipartimento di Economia e Management) e Severino Vareschi (Studio Teologico Accademico, Trento) “La dottrina sociale di Endrici: dalla Rerum novarum all’insegnamento nel Seminario diocesano”. Presiede Leonardo Paris (coordinatore del Polo culturale diocesano Vigilianum).
Polo culturale diocesano Vigilianum, aula magna (Trento – Via Endrici, 14)
Intervengono Katia Pizzini (Archivio Diocesano Tridentino) “Appunti di sociologia nel carteggio Endrici”, Andrea Leonardi “Economia e società nel Trentino della Belle Époque” (Dipartimento di Economia e Management) e Severino Vareschi (Studio Teologico Accademico, Trento) “La dottrina sociale di Endrici: dalla Rerum novarum all’insegnamento nel Seminario diocesano”. Presiede Leonardo Paris (coordinatore del Polo culturale diocesano Vigilianum).
Mercoledì 22 marzo, ore 15
Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, aula Kessler (Trento – Via Verdi, 26)
Intervengono Andrea Cossu “Fare Sociologia, fare i sociologi (1962-1968)” e Giuseppe Sciortino “Fare Sociologia oggi” (entrambi del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Università di Trento) e Luca Favarin (Percorso Vita onlus, Padova) “L'affascinante archetipo dell'accoglienza dei migranti. Tra le opportunità e le insidie dei migranti”. Presiede Mario Diani (direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale).
Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, aula Kessler (Trento – Via Verdi, 26)
Intervengono Andrea Cossu “Fare Sociologia, fare i sociologi (1962-1968)” e Giuseppe Sciortino “Fare Sociologia oggi” (entrambi del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Università di Trento) e Luca Favarin (Percorso Vita onlus, Padova) “L'affascinante archetipo dell'accoglienza dei migranti. Tra le opportunità e le insidie dei migranti”. Presiede Mario Diani (direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale).
Ulteriori informazioni: http://www.diocesitn.it/archivio/2017/03/07/sociologia-a-trento-tra-prin...
Ulteriori informazioni: http://webmagazine.unitn.it/evento/sociologia/17383/sociologia-a-trento