Trento
10 Marzo 2023

Società e ambiente, il volto nuovo dell’ingegneria

Dalla giornata sull’eccellenza per l’innovazione dell’ingegneria civile, edile e ambientale al Polo di Mesiano emerge un coinvolgimento sempre più profondo della professione nei processi di trasformazione e di sviluppo sostenibile anche nel contesto internazionale

Una professione sempre più coinvolta nei processi di trasformazione sociale e nelle sfide ambientali e tecnologiche anche nel contesto internazionale. Questo il volto che l’ingegneria è chiamata ad assumere di qui ai prossimi anni. Una professione che offre alle giovani generazioni ottime opportunità di crescita e di lavoro come, per fare qualche esempio, nella realizzazione di materiali ultra performanti, nella progettazione architettonica attenta al bioclima e all’efficientamento energetico, nella gestione delle risorse idriche, nella protezione del territorio, nello sviluppo di infrastrutture resilienti a eventi naturali estremi e nelle tecnologie digitali per il controllo e la gestione di opere ingegneristiche.
I dati parlano chiaro. A livello nazionale il numero di laureati nella classe di lauree in Ingegneria civile e ambientale è diminuito del 30% negli ultimi cinque anni, mentre i laureati magistrali sono diminuiti del 15% (dati anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati - Ministero dell’università e della ricerca). Il calo avviene a fronte di un contesto nel quale il mercato presenta una forte domanda di queste figure professionali e laureati/e in ingegneria hanno una percentuale di occupazione prossima al 100% entro 6 mesi dal conseguimento del titolo.
Se n’è discusso oggi al Polo di Mesiano nella giornata sull’eccellenza per l’innovazione dell’ingegneria civile, edile e ambientale.
L’incontro si è aperto con i saluti di Franco Fraccaroli, prorettore al benessere organizzativo e ai rapporti con il personale, e con la presentazione dell’evento da parte di Oreste Bursi, direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica (Dicam) dell’Università di Trento.
Franco Bonollo (Università di Padova) ha illustrato il progetto Ingegneria 2040, elaborato dalla Conferenza per l’ingegneria (Copi) sulla base anche delle professioni individuate come strategiche per il futuro dal World Economic Forum nel 2020, delle prospettive per la formazione universitaria e delle richieste del mercato del lavoro che si profilano per ingegneri e ingegnere del futuro.
L’ingegneria dal volto nuovo all’Università di Trento passa anche dal progetto di eccellenza Dicam-Exc (2023-2027), sul quale si è soffermato Bursi, che fa seguito a quello precedente appena concluso, ripercorso da Marco Tubino. Nel progetto di eccellenza in corso di avvio, il Dicam ha raggiunto un’ottima valutazione ministeriale classificandosi come primo dell’area dell’Ingegneria civile e Architettura nella competizione estesa; le due aree scientifiche di riferimento sono l’ingegneria delle acque e della meccanica dei solidi e dei sistemi strutturali/infrastrutturali. Tra gli obiettivi di sviluppo del Dipartimento vi sono la gestione sostenibile delle risorse idriche, la mitigazione degli eventi estremi (alluvioni e siccità), i materiali per lo spazio e l’affidabilità dei sistemi strutturali/infrastrutturali. Il Dicam intende poi innovare la formazione di secondo livello con percorsi in lingua inglese e programmi di doppia/tripla laurea e il dottorato di ricerca con strumenti innovativi (come Technology-enhanced active learning, l’activity-based learning, i virtual lab e la prototipazione 3D) per favorire la mobilità internazionale in entrata e formare figure di alta qualificazione competitive negli scenari globali.
Altro percorso intrapreso dal Dipartimento è il consolidamento del suo ruolo attivo nell’interazione con la società, in un processo fondato sulla valorizzazione della conoscenza (nuova imprenditorialità, attività conto terzi, cooperazione allo sviluppo), attraverso un’attenzione quasi unica in Italia nell’ingegneria civile, edile e ambientale allo sviluppo sostenibile dei paesi emergenti e in condizioni di vulnerabilità.
La giornata organizzata dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica al Polo di Mesiano è proseguita con gli interventi di grandi aziende come WeBuild con Domenico Buttafoco e Samantha Buremi, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) con Martina Bussettini e del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) con il presidente Angelo Domenico Perrini.

(e.b.)

Ulteriori informazioni su: https://webmagazine.unitn.it/node/115477