Premi di laurea per ricordare Massimo De Alessandri
Consegnati dal Gruppo Dolomiti Energia i riconoscimenti a quattro giovani laureati e laureate dell’Università di Trento per le loro tesi su argomenti legati ad aspetti economici, giuridici, tecnico-scientifici del tema energetico
Ad un anno dalla scomparsa improvvisa di Massimo De Alessandri, presidente del Gruppo Dolomiti Energia, sono stati consegnati oggi i premi di laurea a due laureati e altrettante laureate dell’Università di Trento che hanno partecipato alla prima edizione del bando promosso dall’ateneo in collaborazione con il Gruppo Dolomiti Energia in memoria del manager. Massimo De Alessandri aveva 58 anni, era laureato in Economia e Commercio all’Università di Verona, dal 2018 era presidente del Gruppo Dolomiti Energia. Con il Gruppo era impegnato in importanti progetti per lo sviluppo sostenibile del territorio e delle comunità, sempre guidato da un grande responsabilità verso l’interesse collettivo. Un impegno che è stata anche la traccia su cui i candidati al premio hanno lavorato per i loro elaborati.
La cerimonia si è svolta nella sede del Gruppo, in via Fersina. La selezione era riservata a studenti e studentesse dei corsi di laurea magistrale o a ciclo unico che hanno conseguito il titolo nell’anno accademico 2021/22. Le tesi vincitrici sono state scelte tra le 19 pervenute e sono state premiate con un assegno da mille euro ciascuna. Ad essere premiati sono stati: Youssef Angiari (Dipartimento di Economia e Management), Giulia Carrucciu (Facoltà di Giurisprudenza), Tommaso Lazzarotto (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica), Greta Vandi (Dipartimento di Economia e Management).
Oltre alla famiglia e al management del Gruppo, erano presenti per l’Università di Trento la prorettrice alla didattica Paola Venuti e la dirigente della Direzione Comunicazione e Relazioni esterne Alessandra Montresor. A questa prima edizione del bando, ne seguiranno altre due. “Questi premi di laurea, intitolati a nome di Massimo De Alessandri, ci sono subito sembrati il modo migliore per ricordarlo: qualcosa di concreto e tangibile che premiasse l’impegno e la dedizione verso l’ottenimento di un risultato, caratteristiche queste che lo hanno sempre contraddistinto nel suo agire quotidiano oltre alla sua attenzione e fiducia verso le nuove generazioni protagoniste del futuro.” ha dichiarato la Presidente del Gruppo Dolomiti Energia Silvia Arlanch.
A ricevere i premi sono stati:
Youssef Angiari, neolaureato in Management della sostenibilità e del turismo, nella sua tesi ha analizzato il tema del costante aumento del consumo di energia e del suo impatto sui cambiamenti climatici. A fronte dei limiti delle fonti fossili, rinnovabili e del nucleare, lo studente analizza come possibile alternativa quella della fusione nucleare. Un modello in grado di produrre enormi quantitativi di energia con virtualmente zero emissioni di gas clima-alteranti, ma che deve essere comunicato in maniera chiara e appropriata. La parola “nucleare”, si legge nella tesi, evoca disastri come quelli di Chernobyl e Fukushima, e incute timore a molti consumatori energetici. Per individuare gli elementi che incidono maggiormente sull’accettabilità sociale della fusione in Italia, è stata condotta un’indagine dalla quale si evince che gli intervistati preferiscono l’energia da fusione nucleare al mix energetico attualmente fornito.
Giulia Carrucciu, che ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, ha analizzato il ruolo strategico del settore idroelettrico nell’attuale scenario energetico nazionale e comunitario, ricostruendo l’evoluzione del quadro normativo, e ragionando sul complicato intreccio tra interessi spesso in conflitto tra loro. Un tema estremamente attuale, alla luce dell’incombente cessazione delle concessioni di grande derivazione d’acqua a scopo idroelettrico in essere, e del dibattito sulla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni. Gli impianti idroelettrici – è la conclusione della tesi – vengono riconosciuti come una fonte chiave per contribuire alla sicurezza energetica. É dunque necessaria ed urgente una semplificazione normativa che renda più trasparenti le dinamiche della materia.
Tommaso Lazzarotto, laureatosi in Ingegneria energetica, nella sua tesi magistrale si è concentrato invece sull’energia eolica, proponendo una nuova tecnologia per risolvere il principale problema che interessa le turbine ad asse verticale di grossa taglia: il sistema di frenatura. Una problematica che ha un forte impatto in termini di costi economici per la gestione degli impianti stessi. Lo studente ha ideato un sistema frenante basato sull’emissione di aria compressa, che è stato poi applicato ad un prototipo di turbina progettato nell’ambito del progetto Deepwind condotto da un consorzio di multinazionali, centri di ricerca e università (tra cui il Dipartimento di Ingegneria meccanica e strutturale dell’ateneo trentino), provenienti sia dall'Europa che dagli Stati Uniti. I risultati ottenuti sono promettenti. Lo scopo principale di questo lavoro è quindi quello di presentare uno studio di fattibilità preliminare, per dimostrare come questa tecnologia possa incentivare l’utilizzo su larga scala delle turbine eoliche ad asse verticale.
Greta Vandi, per la sua tesi di laurea in Economia e legislazione d'impresa, si è occupata di liberalizzazioni sul mercato dell’energia e del gas, e, nello specifico, della disciplina europea “Unbundling”, il cosiddetto sistema di separazione contabile, gestionale e societario per le imprese del settore. Questo meccanismo era stato pensato negli anni Novanta con l’obiettivo di garantire la concorrenza e mettere fine a situazioni di monopolio, in modo da ridurre le discriminazioni nel mercato delle “public utilities”, a vantaggio dei consumatori finali. La tesi analizza le principali criticità e problematiche, di ieri e di oggi, di questa disciplina.