Trento
7 Giugno 2019

La tecnologia nelle sfide globali: aiuto o minaccia?

A Trento, su iniziativa della Scuola di studi internazionali dell’Università, la Conferenza annuale SGRI porterà scienziati ed esperti di relazioni internazionali a confrontarsi sulle conseguenze dell’innovazione tecnologica su scala globale. Focus su 18 ambiti in cui l’informatica e la tecnologia stanno cambiando radicalmente assetti e strategie, con risultati a volte positivi, a volte dannosi o pericolosi. Appuntamento a Palazzo Prodi dal 13 al 15 giugno. Programma e ospiti su: https://iplab.fbk.eu/sgri

A pochi giorni di distanza dal Festival dell’Economia, la città di Trento torna ad essere al centro della scena su temi di strategici per lo sviluppo globale dal punto di vista economico, politico e sociale. L’Università di Trento ospiterà la conferenza annuale dell'Italian Standing Group on International Relations (SGRI), appuntamento a cui partecipano scienziati politici da atenei, centri di ricerca, istituzioni e think tank da tutta Europa. La conferenza si terrà da giovedì 13 a sabato 15 giugno a Palazzo Prodi (via Tommaso Gar 14, Trento), sede della Scuola di Studi Internazionali che sponsorizza l’edizione di quest’anno nell’ambito del progetto di ricerca multidisciplinare “Scienza, Tecnologia e Relazioni Internazionali” (STERI).
In primo piano le grandi questioni di attualità a cui le scienze politiche e le altre discipline sociali provano a dare risposte, come migrazioni, sicurezza, privacy, non proliferazione degli armamenti, guerre commerciali, tutela del pianeta e della salute pubblica. Protagonista di questa edizione sarà l’innovazione tecnologica, analizzata come grande elemento di sviluppo ma anche, se non gestita correttamente, come potenziale minaccia al sistema globale, ai paesi e ai singoli individui.
La conferenza annuale di quest’anno guarderà all’innovazione tecnologica in rapporto alle politiche globali e si articolerà in 18 panel tematici su argomenti di stretta attualità internazionale, con più di 60 contributi, a cui si aggiungeranno le sessioni plenarie.
Il programma dei lavori, completo di relatori e temi dei vari panel è disponibile sul sito: https://iplab.fbk.eu/sgri
Di seguito un focus su alcuni degli argomenti che saranno trattati.

Intelligenza artificiale negli scenari di guerra
Le innovazioni tecnologie e scientifiche producono effetti significativi in ambito militare a tutti i livelli: nelle dottrine, nelle strategie e nella pratica. Gli scenari di guerra attuali possono essere compresi pienamente solo se letti alla luce dell’importante cambiamento tecnologico a cui sono attualmente esposti. Una riflessione che riguarda da vicino anche la sicurezza nazionale, tema di forte attualità nel dibattito pubblico europeo a causa dell’impatto dei flussi migratori e degli attacchi terroristici degli ultimi anni. 
Su questo si concentreranno due dei 18 panel all’interno della conferenza. Il primo si occuperà di armi autonome letali e di tecnologie robotizzate, come i droni. Si parlerà in particolare delle implicazioni di queste innovazioni dal punto di vista legale, etico e politico. Tra i relatori di questa sessione, di particolare interesse sarà l’intervento di Marijn Hoijtink (Libera Università di Amsterdam), vincitore di un consistente finanziamento di ricerca da parte del Consiglio nazionale di ricerca dei Paesi Bassi per indagare gli scenari politici che si apriranno in questi contesti e il modo in cui l’intelligenza artificiale può cambiare il volto della guerra.
Stop alla proliferazione delle armi di distruzione di massa
Un altro panel della conferenza sarà dedicato all’impatto che, a livello internazionale, le nuove tecnologie potranno avere sulla diffusione e sull’efficacia delle armi di distruzione di massa. Tema cruciale del panel sarà il confronto sul sistema di regolazione a supporto degli sforzi volti alla non proliferazione di queste armi. Ne parlerà, tra gli altri,Tom Sauer (Università di Anversa) illustrando il suo approccio innovativo sulle strategie di deterrenza nucleare in Europa.
Sicurezza nazionale: dalla gestione delle calamità al controllo dei confini
Database per la sicurezza, sistemi di sorveglianza telecamere smart e piattaforme tecnologiche: le tecnologie digitali incidono su come le autorità di pubblica sicurezza gestiscono la protezione della sicurezza nazionale. In Europa vengono spesi ogni anno milioni di euro per azioni di contrasto al terrorismo, per rafforzare il quadro normativo in materia, per la gestione dei confini e dei disastri naturali. In vari momenti nel corso della conferenza si tratterà di come le innovazioni tecnologiche si occupino di questi aspetti. Uno dei temi sarà proprio l’impiego delle tecnologie per il controllo dei confini in un’ottica di gestione della sicurezza e dei flussi migratori. Lo affronteranno Huub Dijstelbloem (Università di Amsterdam) e Georgios Glouftsios (Università di Trento) con un focus sui sistemi di sorveglianza che permettono la condivisione di informazioni su viaggiatori, migranti e rifugiati lungo i confini d’Europa. Nathaniel O’Grady (University of Manchester) presenterà inoltre la sua ricerca sullo sviluppo dell’infrastruttura wifi della città di New York e la sua applicazione come strumento di allerta per questioni di pubblica sicurezza.
Satelliti per l’osservazione terrestre
Le tecnologie satellitari vengono impiegate per molti scopi diversi, legati all’osservazione della Terra. Tra questi, la sicurezza civile, la gestione delle crisi, le attività di intelligence, le operazioni militari e l’applicazione delle leggi. In Europa il tema è particolarmente attuale visti anche i consistenti investimenti legati al programma spaziale Copernicus, condotto dall’Agenzia spaziale europea. A questo panel offrirà un significativo contributo Xavier Pasco (Fondazione per la ricerca strategica, Parigi), esperto di tecnologie spaziali e processi di decision-making correlati alle strategie di sicurezza nazionale. Insieme a lui ne discuterà Antonio Ciccolella (Agenzia spaziale europea) che illustrerà come l’ESA supporta i meccanismi di sicurezza civile in Europa.
Cybersecurity e infrastrutture di comunicazione
Le infrastrutture di comunicazione – Internet è senz’altro la più conosciuta e usata – permeano la vita di tutti i giorni e trasformano il modo in cui le persone sperimentano il mondo e si relazionano tra loro. Oltre a innumerevoli vantaggi, nascondono però anche minacce alla sicurezza personale e collettiva. Per questo la cybersecurity è entrata prepotentemente nell’agenda delle istituzioni e delle aziende a livello globale. Vari esperti italiani e stranieri di questo tema si confronteranno durante la conferenza. Tra loro è confermata la presenza di Madeline Carr (University College di Londra), considerata in ambito accademico una tra i più influenti esperti in materia di rapporti fra cybersecurity, politica e diplomazia. Presenterà nel contesto della conferenza le sue ultime ricerche sulle sfide della sicurezza connesse a quella che viene definita “la quarta rivoluzione industriale”, che è trainata dall’innovazione e nelle ICT. Insieme a lei interverranno anche Andrea Rigoni (Deloitte Italia), esperto di cybersecurity, e Antonino Ali (Università di Trento) che proporrà un’analisi dietro le quinte dello scandalo Cambridge Analytical-Facebook.

(a.s.)