La medicina si mette in gioco
È partita ieri al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione dell’Università di Trento la Meditech Challenge, la sfida ideata da Stefano Bonvini (Apss) e Paolo Giorgini (UniTrento) e organizzata da Fondazione Hit e Università. Per 15 settimane, chi studia o fa ricerca in Ateneo avrà l’opportunità di lavorare con specializzandi e specializzande in medicina per progettare soluzioni innovative nell’ambito della chirurgia vascolare
Le challenge stanno diventando un format sempre più apprezzato e riconosciuto dai mondi accademico, imprenditoriale e produttivo. Fondazione Hub Innovazione Trentino e Università di Trento collaborano da tempo su questo fronte per proporre occasioni formative che possano avere al contempo ricadute positive sul territorio. Fino a ora, però, le sfide non avevano mai riguardato il tema – delicato quanto importante – della sanità.
La Meditech Challenge nasce da un’idea di Stefano Bonvini, direttore dell’unità operativa di chirurgia vascolare-multizonale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, e Paolo Giorgini, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione dell’Università di Trento. Cinquanta solver – studenti e studentesse di dottorato e laurea magistrale, ma anche specializzandi e specializzande in medicina provenienti da tutta Italia – collaboreranno con l’obiettivo di dare una risposta a sei quesiti.
La particolarità della sfida è l’estrema multidisciplinarietà di chi vi partecipa: persone che stanno terminando il proprio percorso di studi all’interno dell’Università, ma anche giovani specializzandi e specializzande già in attività sul territorio italiano. Accanto a loro, in qualità di mentori, ricercatori, ricercatrici, docenti e chirurghi vascolari “senior” provenienti da tutta Italia.
Al centro della Meditech Challenge è la chirurgia vascolare, quel ramo della chirurgia che utilizza procedure mininvasive per trattare problemi legati alle arterie e che rappresentano una delle principali cause di morte nel mondo occidentale.
Ai solver è stato chiesto di lavorare in sei ambiti: protesi intelligenti più aderenti all’anatomia del paziente e capaci di rilevare i guasti; soluzioni per l’endoleak di tipo II, vale a dire il flusso retrogrado nell'aneurisma da branche arteriose collaterali; nuovi robot per la chirurgia vascolare; sistemi di supporto alla pianificazione dell’intervento basati sull’intelligenza artificiale; tecnologie per registrare le immagini di tomografia computerizzata con immagini ecografiche; modelli computazionali emodinamici per la chirurgia vascolare.
La sfida ha l’obiettivo di identificare nuovi concept e prototipi. Le attività potranno riguardare l’acquisizione e l’analisi di dati, la modellazione di fenomeni e processi, l’accesso ai laboratori dell’Università per effettuare test sperimentali, l’osservazione sul campo, la progettazione e ingegnerizzazione di prototipi, il reporting e presentazione a giurie formate da esperti ed esperte.
Ciascun team potrà scegliere la sfida da raccogliere tra quelle proposte da Apss e avrà a disposizione 15 settimane per rispondere in modo competente e creativo. La Challenge si concluderà mercoledì 15 maggio, con la presentazione dei lavori realizzati e la premiazione dei team vincitori.
Meditech Challenge è patrocinata dalla Società italiana di chirurgia vascolare e supportata da sei imprese delle tecnologie medicali: Boston Scientific, Cook, Cordis, Medtronic, Rm Medica, Shockwave.