Trento
11 Ottobre 2023

Inaugurato il Trento BioLaw Laboratory

Inaugurato oggi alla Facoltà di Giurisprudenza il laboratorio di ricerca che mette in rete ricercatori e ricercatrici impegnati nelle questioni di biodiritto. Dalle scelte di fine vita alla sperimentazione nella ricerca, dal genome editing alla medicina personalizzata: dove il diritto costituzionale e le norme possono incidere sulle scelte di salute dei cittadini. Un laboratorio che consolida vent’anni di studi e ricerca sul tema

Compie ventun’anni e diventa grande: il progetto BioDiritto dell’Università di Trento oggi si è costituito formalmente in un laboratorio di ricerca. Il Trento Biolaw Laboratory punta a concentrare tutta l’attività di studio portata avanti da ricercatori e ricercatrici dell’ateneo e in particolare della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento Cibio su alcuni temi caldi del diritto costituzionale che hanno a che fare con il biodiritto, cioè con la vita delle persone, i suoi limiti giuridici e le regole mediate fra principi e norme.
In primo luogo, le questioni di cui da anni si discute: il diritto alla salute, la relazione di cura e il consenso informato, le scelte di fine vita, l’aborto, la salute riproduttiva, le vaccinazioni e la salute dei minori, la sperimentazione clinica, i disability rights, la medicina di genere, l’integrità della ricerca. Ma l’attenzione negli ultimi anni si è estesa anche all’impatto sul diritto e sui diritti delle più recenti biotecnologie, come il genome editing. Il biodiritto si è poi occupato di alcune pratiche emergenti, come la medicina di precisione e personalizzata o il brain-computer interface e dei risultati più innovativi delle scienze della vita, come gli organoidi o gli embrioni sintetici.
Il nuovo Trento Biolaw Laboratory includerà anche i recenti studi che si occupano di sperimentazione clinica e del ruolo dei comitati etici, sia per la sperimentazione animale, sia per quella clinica e di base. Grande sfida è poi quella sulla regolamentazione possibile per l’intelligenza artificiale: il Laboratorio studierà in prospettiva interdisciplinare e comparata la proposta di regolamento a livello europeo (Artificial Intelligence act), con particolare attenzione rispetto al suo impiego nell’ambito della medicina e della salute.
Il Trento Biolaw Laboratory conta 13 afferenti che provengono dalla Facoltà di Giurisprudenza, dal relativo dottorato (SGCE) e dal Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (Cibio). Obiettivo del Laboratorio, coordinato dal professor Carlo Casonato, è ora quello di consolidare la reputazione e la visibilità nazionale e internazionale dell’ateneo trentino come punto di riferimento per lo studio e l’insegnamento di varie tematiche legate al biodiritto, anche grazie alla promozione del sito www.biodiritto.org e alla Rivista di BioDiritto (BioLaw Journal).
Il laboratorio è stato inaugurato questa mattina nella Sala Conferenze della Facoltà di Giurisprudenza con un momento di confronto e riflessione sui vari temi oggetto di ricerca. Sono intervenuti la prorettrice alla ricerca Francesca Demichelis, il presidente dell’Ordine dei Medici di Trento, Marco Ioppi, il preside di Giurisprudenza, Paolo Carta, il direttore del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (Cibio), Paolo Macchi e del Centro interdipartimentale di Scienze mediche (CISMed), Olivier Jousson, oltre al direttore Marketing Strategico e Sviluppo di Fondazione Bruno Kessler, Paolo Traverso.
La mattinata è stata introdotta da un intervento video della presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza ed è proseguita con una lectio del presidente della Fondazione Pezcoller, Enzo Galligioni. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Cattedra Jean Monnet Training 4 Future (T4F), Artificial Intelligence and EU Law.

(a.s.)