Il Report Almalaurea premia i dottorati UniTrento

I dottori di ricerca del 2022 dell'Università di Trento, coinvolti nell’VIII Report sul Profilo sono 220.

Caratteristiche dei dottori di ricerca
Il 7,4% dei dottori di ricerca ha svolto un dottorato in collaborazione con le imprese (dottorato industriale o in alto apprendistato); il 13,5% dei dottori ha ottenuto un titolo congiunto o un titolo doppio/multiplo (joint degree o double/multiple degree). Il 42,8% dei dottori di ricerca ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea, il 39,5% in un ateneo italiano diverso da quello di conseguimento della laurea, il 17,7% dei dottori ha ottenuto la laurea in un ateneo estero. Il 23,2% dei dottori di ricerca ha cittadinanza estera. Gli studenti che decidono di iscriversi a un corso di dottorato hanno ottenuto, in media, buone performance nel percorso di studio precedente; il 59,3% dei dottori di ricerca, laureatisi in Italia, ha ottenuto 110 e lode nella laurea di secondo livello. L’età media al dottorato di ricerca è pari a 30,7 anni e il 65,5% dei dottori ottiene il titolo di dottorato al massimo a 30 anni di età.

Motivazioni per l’iscrizione al dottorato e fruizione di finanziamenti
Aveva intenzione di iscriversi al dottorato già al momento della laurea il 77,7% dei dottori di ricerca. Tra le motivazioni ritenute decisamente importanti per l’iscrizione vi sono: il miglioramento della propria formazione culturale e scientifica (79,1%), la possibilità di svolgimento di attività di ricerca e studio in ambito accademico (47,0%) e il miglioramento delle prospettive lavorative (39,1%). La fruizione di finanziamenti per la frequenza del dottorato ha riguardato il 93,5% dei dottori di ricerca.

Attività svolte durante il dottorato
Tra i dottori di ricerca, il 79,5% dichiara di aver partecipato, abitualmente per almeno un anno, ad attività formative strutturate all’interno del proprio corso di dottorato. Il 37,2% dei dottori di ricerca ha svolto un periodo di studio/ricerca all’estero e per il 35,0% di questi la durata dell’esperienza ha superato i 6 mesi. La soddisfazione complessiva dei dottori per l’esperienza all’estero è pari, in media, a 8,0 su una scala 1-10. Il 35,8% dei dottori dichiara di aver dedicato alla ricerca oltre 40 ore a settimana (l’8,8% ha dedicato alla ricerca più di 50 ore alla settimana) e il 78,1% dei dottori è stato coinvolto in gruppi di ricerca. Infine il 72,1% dei dottori ha realizzato almeno una pubblicazione e, tra questi, il 91,0% l’ha realizzata in inglese.

Valutazione del dottorato e prospettive future
Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza di dottorato appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei dottori in merito ad alcuni aspetti. L’acquisizione di nuove competenze e abilità specifiche ha ottenuto in media un punteggio di 7,8 su scala 1-10; l’approfondimento di contenuti teorici 7,2 e la padronanza di tecniche di ricerca 7,5. Il 51,6% dei dottori di ricerca dichiara che, potendo tornare indietro al momento dell’iscrizione, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di dottorato e presso lo stesso ateneo. Il 5,6% rifarebbe un altro dottorato nello stesso ateneo, il 9,3% un dottorato in un altro ateneo italiano, il 22,3% si iscriverebbe ad un dottorato all’estero e l’8,8% non si iscriverebbe più ad un dottorato. Il 76,7% dei dottori ritiene che per il proprio settore disciplinare ci siano maggiori opportunità lavorative all’estero. Solo il 3,7% dei dottori ritiene invece di avere maggiori opportunità di affermarsi in Italia.

La condizione occupazionale dei dottori di ricerca dell'Università di Trento
Il tasso di occupazione è pari al 92,9%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze lavoro ovvero su quanti sono inseriti nel mercato del lavoro, è pari all’1,9%. Il 22,8% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 10,9% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 66,3% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.

Caratteristiche del lavoro svolto a un anno dal conseguimento del dottorato di ricerca
Tra gli occupati a un anno dal conseguimento del dottorato, il 4,8% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 20,2% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato. Il 32,7% svolge un’attività sostenuta da assegno di ricerca, il 3,8% può contare su una borsa post-doc, di studio o di ricerca e il 33,7% dichiara di essere stato assunto con un contratto a tempo determinato. Il 4,8% è impegnato con altre forme di lavoro. Lo smart working coinvolge il 32,7% degli occupati.
La retribuzione mensile netta dei dottori di ricerca è, in media, pari a 1.920 euro. Il 2,9% degli occupati svolge un lavoro part-time.
Il 90,0% degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione: in particolare, il 58,0% è un ricercatore o tecnico laureato nell'università mentre il 32,0% svolge un’altra professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione. Decisamente contenute le quote di occupati che svolgono altre professioni.
L’80,4% ha dichiarato di svolgere attività di ricerca, in una giornata lavorativa tipo, in misura elevata, il 14,1% in misura ridotta, mentre il 5,4% ha dichiarato di non svolgere per nulla attività di ricerca. L’86,2% ritiene che il titolo di dottore di ricerca sia molto efficace o efficace per il lavoro svolto, il 9,2% degli occupati dichiara che il titolo è abbastanza efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, il 4,6% ritiene che sia poco o per nulla efficace. L’83,7% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studio, il 12,0% le utilizza in misura ridotta, il 4,3% dichiara di non utilizzarle per nulla.

Caratteristiche dell’impresa in cui lavorano i dottori di ricerca a un anno dal conseguimento del titolo
Ma dove vanno a lavorare? Il 59,6% dei dottori di ricerca è occupato nel settore pubblico, il 35,6% in quello privato, mentre il 4,8% è occupato nel settore non profit. Il settore dei servizi assorbe l’84,6% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie il 12,5% degli occupati; l’1,9% ha trovato impiego nel settore dell’agricoltura. Il 62,5% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, il 5,8% al Centro, il 5,8% nel Mezzogiorno. Infine, il 23,1% lavora all’estero.