Fuori dall’ombra: UniTrento contro la violenza sulle donne
In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Università di Trento mette in luce il tema con un convegno, una mostra e l’inaugurazione di una nuova panchina rossa, accompagnata da un reading di brani scritti da studentesse dell’Ateneo. L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, si terrà giovedì 1 dicembre a Rovereto in Corso Bettini, fra Palazzo Piomarta, Palazzo Fedrigotti, la Biblioteca civica e quella universitaria
Una nuova panchina rossa per ricordare che la violenza sulle donne è ancora presente nella nostra società, nella quotidianità, nei nostri spazi. Dopo l’installazione, lo scorso anno, di due panchine rosse al Polo Ferrari di Povo e a Mesiano, l’Ateneo rinnova il proprio impegno sul tema della violenza di genere con un nuovo intervento, che stavolta vede protagonista il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive a Rovereto. Una nuova panchina rossa, anche in questo caso progettata da studenti e studentesse del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica sarà inaugurata giovedì 1 dicembre nei pressi del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive in Corso Bettini. L’inaugurazione sarà uno dei vari momenti previsti dal progetto “Fuori dall’ombra” che si presenterà alla cittadinanza durante la giornata.
Il convegno dalle 10
Si comincia alle 10 con il convegno “Fuori dall’ombra: i volti della violenza di genere”, organizzato dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, che sarà ospitato nella Sala convegni di Palazzo Fedrigotti (Rovereto, Corso Bettini 31).
Dopo il saluto del direttore del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive Jeroen Andre Filip Vaes e della prorettrice alle politiche di equità e diversità, Barbara Poggio, i lavori proseguiranno con gli interventi di Maria Paola Paladino (Dipsco) sul tema della violenza di genere e sul ruolo della mascolinità, di Daniela Ruzzante (Dipsco) sull’oggettivazione sessuale e sul suo ruolo nella violenza di genere, di Alessia Tuselli (Dip. Sociologia e Ricerca sociale) su significati, implicazioni e prospettive di intervento nell’ambito della violenza di genere e sport, di Salvatore Monaco (Libera Università di Bolzano) sulla genitorialità LGBT e sulla lettura delle discriminazioni e delle micro-aggressioni in ottica intersezionale. A moderare l’incontrò sarà Maria Micaela Coppola Dipsco).
Le iniziative del pomeriggio
Il programma del pomeriggio inizierà alle 14, sempre a Rovereto, alla Biblioteca universitaria di Rovereto e alla Biblioteca Civica G. Tartarotti (Corso Bettini 43) con l’apertura della mostra dei progetti di panchine rosse presentati in occasione del bando “Fuori dall’ombra”. Anche la nuova panchina, come quelle poste a Povo e a Mesiano, è stata progettata da studenti e studentesse del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica: sono pezzi unici che invitano a riflettere sulla funzione sociale dell’architettura e sulle sue potenzialità per trasformare i luoghi e richiamare il tema del rispetto e del contrasto alla violenza di genere, anche con un approccio multidisciplinare.
All’apertura della mostra interverranno Giovanna A. Massari del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, UniTrento, in veste di coordinatrice scientifica del Progetto “Fuori dall’ombra” e Giulia Robol, vicesindaca e assessora all'Educazione e alla Città universitaria del Comune di Rovereto.
La nuova panchina rossa sarà inaugurata alle ore 15 negli spazi del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, con accesso da Corso Bettini 84. All’inaugurazione interverrà, oltre al direttore del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive Vaes e alla vicesindaca Robol, anche il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian. Per parlare del progetto saranno presenti Maurizio Mezzanotte, responsabile del Servizio per il Sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento; Michela Favero, responsabile della Divisione Architettura di UniTrento, Valeria Anna Sovrano, componente del Comitato Unico di Garanzia UniTrento e Federica Polin, responsabile, Amnesty International, Gruppo Italia 293 "Rovereto e Alto Garda".
A seguire, Beatrice Cascini e Moira Nasini, studentesse UniTrento, leggeranno alcuni brani tratti dall’undicesima edizione del concorso letterario “L’Ateneo dei racconti”, introdotte da Lucia Rodler del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive.
Chiuderà la giornata alle 16 “Da noi a voi”, un passaggio di consegne simbolico tra gli studenti e le studentesse che hanno progettato le panchine rosse e quelli che se ne prenderanno cura. Lo introdurrà Patrizia Tomio, responsabile Ufficio Equità e Diversità UniTrento.
L’evento si svolge in collaborazione con il Centro di Studi Interdisciplinari di Genere e con la partecipazione della Biblioteca Civica Girolamo Tartarotti di Rovereto e dell'Opera Universitaria.
La panchina rossa è stata realizzata dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, con il contributo del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni dell’Ateneo trentino e con il supporto del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento e di XLam Dolomiti S.r.l.
Il progetto “Fuori dall’ombra”
Su proposta dell’Ufficio Equità e Diversità, l’Università di Trento ha promosso nel 2021 un progetto di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne. L’iniziativa utilizza le panchine rosse come strumento per promuovere una riflessione su tale fenomeno e coinvolge la comunità universitaria in tutte le sue componenti, valorizzando tra l’altro le competenze di studentesse e studenti del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica.
Il progetto ha preso avvio a giugno 2021, con un concorso di idee, per la progettazione di due panchine rosse in legno, da collocarsi in alcune sedi dell’Ateneo (Polo di Mesiano e Polo Ferrari 1), preceduto da alcuni incontri di formazione sul tema della violenza contro le donne, che hanno posto in luce le radici culturali del fenomeno. Ne è nata sia un’occasione di dialogo su argomenti che difficilmente trovano spazio nei percorsi di studio dell’area STEM, sia l’opportunità di mettere a frutto le competenze acquisite nel percorso universitario, anche grazie al coordinamento scientifico dell’iniziativa da parte della professoressa e architetta Giovanna A. Massari.
L’iniziativa è stata subito accolta con favore dai dipartimenti che hanno la propria sede nei luoghi prescelti per ospitare i manufatti: Ingegneria industriale, Ingegneria e Scienza dell'Informazione, Biologia cellulare, computazionale e integrata.
Al progetto hanno partecipato sette gruppi, composti complessivamente da venti studenti provenienti dai corsi di laurea in Ingegneria edile e architettura e Ingegneria civile. Il compito loro affidato è stato quello di progettare delle panchine rosse ben integrate nell’ambiente circostante e in grado di veicolare con efficacia un messaggio di memoria e di impegno per il futuro, per prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne.
Una commissione selezionatrice, composta da docenti e personale dell’Ateneo con competenze specifiche ha valutato positivamente i progetti pervenuti, scegliendo quelli da realizzare.
Tutti i progetti proposti sono stati raccolti in una mostra itinerante, allestita prima nella Biblioteca Universitaria di Mesiano, poi alla Biblioteca universitaria centrale e ora alla Biblioteca civica Tartarotti di Rovereto.