Trento
31 Ottobre 2018
Diritti alla prova per le donne del Marocco
Se ne discute martedì 6 novembre alle 16 a Palazzo Paolo Prodi (Trento – Via Tommaso Gar, 14) in un incontro aperto al pubblico
Qual è l’effettività delle riforme nel Paese d’origine e in Italia? Da quali fattori giuridici, religiosi e culturali è determinato il ruolo femminile?
Il riconoscimento dell’uguaglianza tra coniugi e la tutela di figli e figlie sono i due principali pilastri del Codice di famiglia che il Marocco si è dato 15 anni fa. Una legge che è stata subito accolta dalle componenti più aperte della società e associazioni femministe e a lungo osteggiata dai conservatori. La riforma, voluta dal re Mohammed VI, ha rivoluzionato vari aspetti della vita sociale: ha riconosciuto la molestia sessuale come un reato e ha fissato l'età minima legale per il matrimonio a 18 anni, ha rivisto le regole su poligamia, divorzio e ripudio.
«Nell'ambito dei diritti della donna il Marocco, nel mondo arabo, si pone come punto di riferimento di ordinamento giuridico che ha conosciuto un'evoluzione sociale, politica e giuridica senza precedenti. Ne è un esempio il Codice di famiglia marocchino (Moudawwana al Usra), la cui riforma ha man mano eroso il ruolo subalterno della donna all’interno della famiglia e assottigliato le disparità di genere» sottolinea Elena Ioriatti, professoressa della Facoltà di Giurisprudenza.
La strada verso una reale uguaglianza tra donna e uomo è, però, in salita. Come precisa Ioriatti: «Il completo riconoscimento e la tutela del ruolo femminile in Marocco trovano a tutt’oggi molti ostacoli, anche di natura giuridica. A volte sono, infatti, le stesse consuetudini a mantenere saldi i ruoli tradizionali all’interno della famiglia, non di rado disapplicando il diritto scritto e l’effettività delle riforme».La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, in collaborazione con l’Ambasciata del Regno del Marocco, martedì 6 novembre alle 16 propone “Donne e diritti in Marocco. Riflessioni tra modernità e tradizione”. L’iniziativa, a ingresso libero, si terrà nell’aula 118 di Palazzo Paolo Prodi (Trento – Via Tommaso Gar, 14). Tra gli interventi previsti: Jamila Ouidha, professoressa dell’Università di Rabat (Marocco), Kaoutar Badrane, avvocata del foro di Vicenza, Erminia Camassa, professoressa ed esperta di diritto e religione, Hassan Abou Ayoub, ambasciatore del Marocco in Italia.
Ioriatti, coordinatrice scientifica per UniTrento, spiega: «Il convegno intende avviare una riflessione sui fattori giuridici, religiosi e culturali che sottendono e caratterizzano il ruolo della donna, non solo in Marocco, ma altresì nella comunità marocchina in Italia, ove, paradossalmente, le riforme da tempo avviate nella terra d’origine non sono conosciute o delle quali molte donne non sono ancora consapevoli».
«Nell'ambito dei diritti della donna il Marocco, nel mondo arabo, si pone come punto di riferimento di ordinamento giuridico che ha conosciuto un'evoluzione sociale, politica e giuridica senza precedenti. Ne è un esempio il Codice di famiglia marocchino (Moudawwana al Usra), la cui riforma ha man mano eroso il ruolo subalterno della donna all’interno della famiglia e assottigliato le disparità di genere» sottolinea Elena Ioriatti, professoressa della Facoltà di Giurisprudenza.
La strada verso una reale uguaglianza tra donna e uomo è, però, in salita. Come precisa Ioriatti: «Il completo riconoscimento e la tutela del ruolo femminile in Marocco trovano a tutt’oggi molti ostacoli, anche di natura giuridica. A volte sono, infatti, le stesse consuetudini a mantenere saldi i ruoli tradizionali all’interno della famiglia, non di rado disapplicando il diritto scritto e l’effettività delle riforme».La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, in collaborazione con l’Ambasciata del Regno del Marocco, martedì 6 novembre alle 16 propone “Donne e diritti in Marocco. Riflessioni tra modernità e tradizione”. L’iniziativa, a ingresso libero, si terrà nell’aula 118 di Palazzo Paolo Prodi (Trento – Via Tommaso Gar, 14). Tra gli interventi previsti: Jamila Ouidha, professoressa dell’Università di Rabat (Marocco), Kaoutar Badrane, avvocata del foro di Vicenza, Erminia Camassa, professoressa ed esperta di diritto e religione, Hassan Abou Ayoub, ambasciatore del Marocco in Italia.
Ioriatti, coordinatrice scientifica per UniTrento, spiega: «Il convegno intende avviare una riflessione sui fattori giuridici, religiosi e culturali che sottendono e caratterizzano il ruolo della donna, non solo in Marocco, ma altresì nella comunità marocchina in Italia, ove, paradossalmente, le riforme da tempo avviate nella terra d’origine non sono conosciute o delle quali molte donne non sono ancora consapevoli».
(e.b.)
Programma al link: www.unitn.it/donne-diritti-marocco