Trento
20 Dicembre 2024

Università: tornano i conti, torna l’ottimismo

Dopo le incertezze degli anni scorsi, più stabile la situazione dei conti dell’Ateneo. Via libera oggi del Consiglio di amministrazione di Ateneo a un bilancio di previsione da 368 milioni per il 2025. L’adeguamento della quota base e la maggiore capacità dell’Ateneo di autofinanziamento danno sicurezza per il futuro.

Sostegno ai giovani che fanno ricerca: UniTrento aumenta il valore delle borse per dottorandi e dottorande. Ma l’Ateneo si mantiene prudente e tiene le spese sotto controllo: pesa l’incertezza sulla sostenibilità della crescita nel futuro, soprattutto per l’impatto dei costi del personale

Dopo le incertezze che hanno caratterizzato gli scorsi esercizi, quest’anno buone notizie dal bilancio di Ateneo che per il 2025 presenta una previsione da 368 milioni, in aumento di 38 milioni rispetto a quanto stimato per lo scorso anno. Il documento è stato esaminato e approvato oggi dal Consiglio di amministrazione. La prudenza rimane la parola d’ordine in Rettorato, ma i conti permettono senz’altro di affrontare la congiuntura con maggiore serenità. Due le ragioni principali di questo risultato: da un lato, l’incremento della quota base annuale erogata dalla Provincia autonoma di Trento in favore di UniTrento a decorrere già dal 2024. Uno stanziamento costante di 12,4 milioni che porta ossigeno alle tante attività ordinarie dell’Ateneo. Dall’altro, il forte incremento dei ricavi da finanziamenti esterni su base competitiva: ben 22 milioni in più rispetto allo scorso anno (da 95 a 117,7 milioni), frutto degli ottimi risultati ottenuti a seguito della partecipazione a bandi ministeriali ed europei. Le risorse ottenute saranno destinate al reclutamento di giovani ricercatori e ricercatrici e a investimenti su infrastrutture e per attività di ricerca e sviluppo con le imprese. Una leva per contribuire al rafforzamento della competitività dell’ecosistema della ricerca e, al tempo stesso, del sistema produttivo del territorio trentino.
Questa capacità di finanziarsi in modo autonomo e di smarcarsi, almeno in parte, dalla dipendenza dalle risorse pubbliche ordinarie, ha però un rovescio della medaglia. L’Ateneo cresce e aumentano anche, di conseguenza, le spese necessarie a sostenere questo sviluppo di organico e di attività. Dal bilancio di previsione si nota infatti l’aumento anche dei costi di gestione corrente. In particolare, i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti Istat fanno aumentare il costo del personale. A incidere sono anche alcune scelte politiche intraprese da UniTrento, come quella di aumentare l’importo delle borse di dottorato finanziate dall’Ateneo e da enti esterni – che passano da 1.679 a 1.891 euro mensili a decorrere da novembre 2025 – per sostenere i giovani nell’avvio delle loro carriere di ricerca. Questa voce di spesa lieviterà nel tempo da 312mila euro in più sul 2025 a oltre 2,1 milioni in più sul 2026 e altrettanti sul 2027. Dopo il contenimento che l’Ateneo ha dovuto prevedere per lo scorso ciclo per limitare le spese in una fase più difficile, ora con l’aumento del valore delle borse di dottorato intende rilanciare il ruolo e il coinvolgimento dei dottorandi e delle dottorande come parte essenziale dell’attività di ricerca.
Sullo sfondo rimane anche l’incertezza sulla possibilità di coprire il turnover del personale tecnico e amministrativo, nonché docente e ricercatore, anche per gli esercizi futuri, con risorse derivanti da piani straordinari ministeriali. Sempre relativamente al personale, l'incertezza sui finanziamenti a copertura e soprattutto sulla loro durata nel lungo periodo rende indispensabile un costante monitoraggio della spesa.
C’è cautela anche su un altro fronte. Quello che riguarda le conseguenze sui conti dell’Ateneo una volta che, verso la fine del 2026, saranno esauriti i consistenti finanziamenti Pnrr. Queste circostanze impongono all’Ateneo un approccio prudente per i prossimi anni. Il Consiglio di amministrazione ha confermato la volontà di proseguire negli interventi mirati di razionalizzazione e di contenimento dei costi di struttura, nel monitoraggio costante e puntuale della sostenibilità nel lungo periodo e nell’applicazione rigorosa dei principi contabili per evitare effetti perversi sul bilancio.
Rimane sostanzialmente invariata la stima della contribuzione studentesca nel prossimo triennio: 19,9 milioni per il 2025; 20 per il 2026 e 20,2 per il 2027. La quota dei/delle diciannovenni che possono potenzialmente iscriversi all'università è prevista in forte calo in tutta Italia e il trend preoccupa gli atenei italiani. Ma secondo l’analisi che accompagna la relazione di bilancio, il cosiddetto ‘inverno demografico’ non dovrebbe avere effetti negativi almeno nel prossimo triennio per l’Università di Trento. Ad ammortizzare gli effetti sarebbe un mix di azioni – tra cui anche la presenza del numero programmato in tutti i corsi di studio di primo livello – e la solida reputazione e capacità di attrazione dell’Ateneo pur in un contesto di alta competitività nazionale.

Edilizia universitaria – Rimane alta l’attenzione dell’Ateneo sulla gestione immobiliare. La copertura finanziaria degli interventi più urgenti previsti per l’esercizio 2025 ammonta a 5 milioni complessivi ed è garantita dai residui del Programma di edilizia 2004-2022.
Ancora da definire, invece, la copertura degli interventi che si renderanno necessari per la manutenzione straordinaria. Il patrimonio immobiliare dell’Ateneo sta invecchiando e occorre dare risposte in alcune aree di sviluppo nei poli universitari che hanno registrato una forte crescita dell’utenza, con più personale docente e ricercatore, dottorandi e dottorande e collaborazioni di ricerca. Inoltre, l’Ateneo si è impegnato da anni a ridurre la propria impronta carbonica e questo richiede interventi di riqualificazione energetica su vari edifici.

Piano strategico – L’approvazione del Bilancio di previsione è anche il momento per analizzare lo stato di avanzamento del progetto di sviluppo dell’Ateneo, sintetizzato nel Piano strategico di Ateneo. Il Piano rappresenta il quadro di riferimento per orientare le azioni che ciascuna struttura accademica e gestionale sarà chiamata a sviluppare e articolare secondo le diverse missioni e sensibilità disciplinari, le proprie criticità e la propria strategia di sviluppo.
Dopo una fase di valutazione su quanto fatto finora, si passa ora alla seconda fase, più operativa in cui vengono consolidate le attività avviate in forma sperimentale e se ne aggiungono di nuove. La programmazione per il secondo triennio 2025-2027 verrà sottoposta all’approvazione degli Organi di governo entro la fine di gennaio. Nel frattempo, sono stati stanziati 1,5 milioni per le attività già avviate e formalizzate nel primo triennio che si perfezioneranno nel prossimo esercizio, oltre a ulteriori 2,4 milioni per attrezzature tecnico scientifiche di alta qualità già programmate.

(a.s.)