Ucraina, accolte le prime due studiose
Svolgeranno attività di ricerca al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive fino a settembre. Nel complesso sono dieci le borse di mobilità in entrata messe a disposizione dall’Università di Trento per persone impossibilitate a proseguire gli studi nel loro paese per circostanze di guerra o per altre situazioni di rischio. Da Ester Gallo, delegata del rettore per la solidarietà accademica e internazionale, l’appello a partecipare alla raccolta fondi per rispondere alle numerose richieste ricevute
Assegnate le prime due borse di mobilità in entrata tra le dieci messe a disposizione da UniTrento per persone impossibilitate a proseguire gli studi nel loro paese per circostanze di guerra o per altre situazioni di rischio.
Sono andate a Viktoriia Apukhtina (PhD Student in Speech Therapy, Zaporizhzhia National University) e Yevheniia Yakusheva (Senior Lecturer in Psychology, National Aerospace University Kharkiv Aviation Institute). Le due giovani studiose ucraine fino a settembre potranno proseguire al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive le attività di ricerca che avevano dovuto interrompere improvvisamente nel loro paese. La dottoranda Viktoriia Apukhtina arriva direttamente dall’Ucraina, mentre la ricercatrice Yevheniia Yakusheva, dopo la distruzione dell’Università di Kharkiv, aveva raggiunto la Polonia.
Si tratta delle prime borse assegnate dall’Ateneo di Trento nell’ambito delle azioni a sostegno delle popolazioni coinvolte nel conflitto Ucraina/Russia. UniTrento, infatti, ancora a marzo aveva deciso di sostenere studiosi/studiose ucraini/e-russi/e e bielorussi/e in fuga con l’attribuzione di borse di studio di sei mesi in aggiunta alle iniziative già promosse con il progetto Sar-Scholars at Risk.
Il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive si era subito attivato ed è riuscito ad accogliere le due studiose. A consegnare la borsa e a dare loro il benvenuto è stato il direttore del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, Jeroen Vaes, assieme al team della struttura che aderisce al progetto. Il conferimento è stato possibile grazie a una raccolta fondi all’interno del dipartimento e a un co-finanziamento dell’Ateneo e della fondazione Caritro.
Ester Gallo, delegata del rettore per la solidarietà accademica e internazionale e responsabile del progetto, commenta: «Le due studiose avevano mandato il loro curriculum e, a seguito di colloqui preliminari con il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, sono state accolte all’Università di Trento. Altre studiose ucraine saranno a breve accolte in altre strutture accademiche dell’Ateneo. Siamo contenti dalla risposta positiva dei dipartimenti/centri e del territorio. Stiamo promuovendo la campagna di fundraising “UniTrento per l’Afghanistan e l’Ucraina” al fine di rendere sostenibile l’accoglienza e l’inclusione scientifica per altri studiosi e altre studiose, anche in considerazione delle numerose richieste di solidarietà ricevute».
Per partecipare alla raccolta fondi: www.unitn.it/fundraising