Sicurezza del personale docente e ricercatore all'estero
Discussione con Giorgio Sclip (Università degli studi di Trieste) sul rischio geopolitico, un problema che riguarda anche università ed enti di ricerca. Mercoledì 27 novembre, alle 10.30, al Palazzo di Giurisprudenza, sala conferenze (Trento - Via Verdi 53)
È possibile aumentare il livello di sicurezza? Come si individua il limite oltre il quale nulla è garantito? Ci sono delle misure per mitigare il rischio?
Se ne parlerà nella conferenza, che sarà aperta da Fulvio Cortese (preside della Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento) e Riccardo Ceccato (delegato per la sicurezza nei luoghi di lavoro, Università di Trento) e moderata da Antonino Alì (professore di Diritto internazionale, Università di Trento). Dopo l'introduzione di Marzia Filippi (responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Università di Trento) interverrà Giorgio Sclip (Università degli studi di Trieste), curatore del volume "La sicurezza sul lavoro dei ricercatori in zone a rischio geopolitico. Cos'è la normalità tra intelligenze e terrorismo?".
La tragica fine di Giulio Regeni, in Egitto tra gennaio e febbraio 2016, ha messo in evidenza in modo dirompente il tema della sicurezza per chi svolge attività di studio e ricerca in particolari contesti politici e sociali. «Sapere di potersi muovere in sicurezza, o sapere come muoversi in sicurezza, è un punto cruciale e irrinunciabile per un ricercatore inviato in una zona a rischio, così come lo è anche per l’ateneo per cui lavora» osserva Giorgio Sclip.
L’obiettivo del volume "La sicurezza sul lavoro dei ricercatori in zone a rischio geopolitico. Cos'è la normalità tra intelligenze e terrorismo?" è fornire un quadro di riferimento di regole e normative, che tuteli chi fa ricerca sul campo in aree instabili e critiche, partendo da conoscenze e strategie già utilizzate da altre organizzazioni. «Con la consapevolezza che la condivisione può risultare estremamente utile e importante per contribuire a costruire una cultura, anche in questo particolare ambito». Tra gli accorgimenti suggeriti: valutazione e monitoraggio continuo del rischio (anche attraverso i servizi offerti dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, come “dovesiamonelmondo.it” e “viaggiaresicuri.it”), promozione di ricerche svolte in gruppo, individuazione di persone fidate di riferimento e di appoggio sul posto.
L’incontro è gratuito e aperto alla cittadinanza. Per ragioni organizzative è richiesta l’iscrizione online.
Link al sito: https://webmagazine.unitn.it/node/71620/