Screening anti-Covid 19: da UniTrento il modello logistico per l’Alto Adige
Il Dipartimento di Ingegneria Industriale a supporto dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige per la campagna da 350 mila test Covid antigenici da effettuare in tre giorni. Il modello matematico sviluppato replica tutte le variabili fisiche e le armonizza per prevedere le migliori soluzioni organizzative e logistiche. L’esperienza maturata negli anni grazie a collaborazioni internazionali in analoghe campagne, come la vaccinazione di massa contro l’epidemia H1N1 negli Stati Uniti nel 2009. Ora la sfida: organizzare la distribuzione del prossimo vaccino anti Covid-19 entro primavera
Tamponi a tappeto concentrati in tre giorni su 350 mila cittadini: è il progetto di screening lanciato dalla Provincia autonoma di Bolzano per arginare i contagi con l’individuazione e l’isolamento delle persone positive asintomatiche. L’operazione su vasta scala verrà effettuata nel prossimo fine settimana, tra il 20 e il 22 novembre. Per metterla a punto l’Azienda sanitaria altoatesina si è rivolta all’Università di Trento che al Dipartimento di Ingegneria Industriale studia la modellazione di processi complessi anche a supporto delle strategie sanitarie, come le campagne di vaccinazione, gli screening di massa o, in questo caso, i tamponi preventivi su una vasta popolazione.
Una simulazione logistica di questa portata è infatti una macchina complessa. Occorre prevedere con la massima precisione possibile i carichi di lavoro, le tipologie e la numerosità del personale specializzato da coinvolgere, i materiali di consumo, la strumentazione, gli spazi minimi necessari e non ultimo, tempi di esecuzione dell’intervento e la lunghezza delle code. Per armonizzare tutte queste variabili i professori Francesco Pilati e Giandomenico Nollo del Dipartimento di Ingegneria Industriale hanno sviluppato un prototipo innovativo di “Digital Twin”: una replica virtuale di una situazione fisica reale con risorse potenziali ed effettive inerenti oggetti, processi, persone, luoghi, infrastrutture, sistemi e dispositivi. Uno strumento che solitamente si applica ai processi produttivi, sistemi logistici e distributivi complessi.
Nel caso della campagna di test Covid antigenici massiva prevista in Alto Adige la modalità scelta è quella del “walk-in” su base volontaria. Per garantire un’adeguata efficienza a questo processo i ricercatori dell’ateneo trentino hanno progettato 184 siti di test distribuiti sul territorio provinciale con l’impiego di oltre 1400 operatori e operatrici per la somministrazione dei test e con il coinvolgimento della Protezione civile, Croce Bianca e Croce Rossa, dei pompieri volontari e di personale amministrativo.
I modelli matematici applicati anche in questo caso derivano da una esperienza consolidata, maturata nel settore dell’ingegneria gestionale nell’ottimizzazione dei processi industriali nonché nello studio e analisi dei processi di gestione delle tecnologie sanitarie e di governo clinico. «Questo approccio – spiega l’ingegnere Francesco Pilati – si è già dimostrato efficace in precedenti campagne di vaccinazione, come quella per l’epidemia H1N1 negli Stati Uniti. In particolare, abbiamo una consuetudine di collaborazione con la School of Industrial Engineering & Management della Oklahoma State University (USA) che nel 2009 ha organizzato per lo stato del Kentucky un sito in grado di vaccinare diverse migliaia di pazienti al giorno in modalità “drive through” per contrastare l’epidemia. I modelli matematici da noi sviluppati sono stati parametrizzati con raccolte di dati in scenari reali in occasione delle recenti settimane di vaccinazione influenzale, di mini-interventi di screening sierologici e con tamponi realizzati nella Provincia autonoma di Bolzano, anche grazie all’attività svolta dal dottorando Riccardo Tronconi».
Queste conoscenze potranno essere particolarmente utili anche nell’imminente campagna su larga scala di vaccinazione per il Covid-19 su tutto il territorio italiano, legata alla disponibilità a fine anno o al massimo nella prossima primavera di uno o più prodotti vaccinali. Una situazione che richiederà interventi organizzativi e logistici rilevanti. «Per conoscenza diretta – commenta il Prof. Giandomenico Nollo – sappiamo come Germania e Inghilterra stiano approntando i propri piani vaccinali e analogamente organizzando cliniche per la vaccinazione di massa per tutta la popolazione. Il piano tedesco, per esempio, sembra prevedere la conservazione delle dosi vaccinali in un deposito centrale e la loro successiva ripartizione a più di 60 centri regionali, con la possibilità di utilizzare i padiglioni delle fiere per la vaccinazione degli oltre 80 milioni di tedeschi. Il lavoro svolto in questi mesi ci dà un vantaggio competitivo che possiamo e dobbiamo sfruttare. Stando alle ipotesi di questi giorni, all’inizio del prossimo anno si potrebbe voler vaccinare 14 milioni di italiani, ovvero il 23% della popolazione con due dosi da inoculare a 14 giorni di distanza. Riportando questo tema al caso della nostra provincia, si dovrebbero vaccinare 124 mila persone. Con i nostri modelli con sette grandi palazzetti dello sport o analoghe strutture al chiuso l’operazione potrebbe essere ordinatamente conclusa in 28 giorni».