School of Innovation: una nuova sede per far nascere le idee
La nuova sede School of Innovation UniTrento è stata inaugurata oggi in via Tommaso Gar 16/2, nel cuore della città universitaria. Un ambiente che invita a sperimentare e a lavorare in gruppo, grazie all’arredo e agli spazi modulabili. Il rettore: «Qui la creatività diventa progetto, la conoscenza si mette al servizio del territorio». Dopo il successo delle iniziative sperimentali con oltre 2mila studenti coinvolti tramite il CLab dal 2013 e oltre 1,5milioni di autofinanziamento, la School confermata come struttura interdipartimentale di Ateneo per l’innovazione didattica. La collaborazione con la Fondazione Hub Innovazione Trentino
La School of Innovation trova casa all’Università di Trento. Non uno spazio qualsiasi, ma un vero e proprio hub pensato per assecondare l’incontro tra studenti e imprese e stimolare la creatività, la capacità di ragionamento. Tutto, nel nuovo spazio in via Tommaso Gar 16/2, sa di innovazione. Dall’arredo, colorato e modulare, adatto per il lavoro di gruppo, con sedie e tavoli che si possono spostare e unire. Fino alle sale, ampie e ariose, tutte cablate e attrezzate con schermi per le presentazioni, che in un attimo diventano spazi di lavoro chiusi, grazie alle pareti mobili separano gli ambienti a seconda delle esigenze di lavoro.
Dopo essere stata ospitata in varie sedi cittadine – tra cui l’ultima nei locali dell’Istituto Artigianelli in piazza Fiera – ora la School of Innovation, con la sua attività di punta, il Contamination Lab - CLab, nato nel 2013 – ha dunque una sede tutta sua. Oltre 900 metri quadri di superficie pronti ad ospitare le attività di coworking e di didattica innovativa, le presentazioni e gli incontri con le realtà imprenditoriali del territorio – decine e decine quelle che sono state coinvolte negli anni – che si rivolgono alla School of Innovation per risolvere problemi aziendali con l’aiuto di studenti e studentesse dell’Ateneo.
In quattro anni di attività la School of Innovation ha certificato le competenze di circa 500 studenti e studentesse, a cui se ne aggiungono altri 1600 circa che, a vario titolo, hanno partecipato alle attività del CLab dal 2013. Una struttura che ha mostrato di sapersi anche autofinanziare con gli oltre 100mila euro di contributi raccolti dalle aziende per l’organizzazione di challenges e progetti e oltre un milione da bandi di ricerca nazionali e internazionali.
A inaugurare i nuovi spazi sono stati il rettore Flavio Deflorian insieme al direttore della School of Innovation, Sandro Trento e alla presenza della presidente della Fondazione HIT-Hub Innovazione Trentino, Ivonne Forno e dell’attore e regista Andrea Albertini che ha offerto una piccola dimostrazione di ‘teatro d’impresa’.
«Con questa inaugurazione – ha detto oggi il rettore Flavio Deflorian – diamo oggi ai nostri studenti e studentesse, e a tutta la comunità accademica, un luogo dove ritrovarsi, di persona. Portiamo la School of Innovation da progetto sperimentale, a essere un punto di riferimento fisico, stabile, che ancora più di prima saprà attirare idee, entusiasmo, voglia di fare, competenze, necessità diverse. Come prima scuola in Italia dedicata all’innovazione, la School of Innovation offre strumenti per sperimentare innovazione, incentivare il cambiamento e generare impatto concreto nella società. L’Università può essere infatti un fattore di cambiamento e motore di sviluppo in Italia, se punta sul rinnovamento della formazione, con corsi dedicati all’innovazione; se stimola l’imprenditorialità universitaria; se supporta la creazione di start-up e spin-off di studenti e studentesse. Tutte azioni che qui alla School of Innovation si stanno sperimentando con successo. E che vogliamo incentivare».
«È dal 2016, anno di avvio della Fondazione Hub Innovazione Trentino, che la collaborazione tra HIT e l’Università di Trento è attiva con questa iniziativa di contaminazione e innovazione» – ha aggiunto la presidente della Fondazione HIT, Ivonne Forno. «Abbiamo sempre fortemente sostenuto la necessità di uno spazio dove persone, talenti e progetti possano incontrarsi. Al CLab, e con la School of Innovation, si sono svolte e si svolgeranno molte iniziative che ci vedranno lavorare in sinergia. L’Università coltiva e catalizza talenti ai quali HIT propone i propri format innovativi volti a favorire nuovi progetti imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e a mettere in contatto il mondo dell’alta formazione, della ricerca, con il sistema economico e sociale».
Cosa si fa alla School of Innovation
La SOI è una scuola di formazione avviata nel 2017 in via sperimentale dall’Ateneo per occuparsi di innovazione nella didattica, raccogliendo l’esperienza del Contamination Lab, un progetto avviato da UniTrento già nel 2013, grazie a un finanziamento ministeriale. La School è una struttura interdipartimentale che lavora sullo sviluppo della creatività, applicata alla soluzione di questioni concrete e problemi imprenditoriali nei vari ambiti disciplinari. Un approccio nuovo, che parte dalla didattica universitaria per arricchire i percorsi formativi e i curricula di studenti e studentesse dell’Ateneo con competenze manageriali e imprenditoriali utili e spendibili poi nel mercato del lavoro. Ma anche un volano per catalizzare e far crescere iniziative di innovazione sociale del territorio: idee preziose per lo sviluppo di prodotti, servizi e di nuovi modelli di business in collaborazione con enti locali, associazioni di imprese, cooperative e organizzazioni non profit.
Già prevista in via sperimentale nel primo Piano strategico, la School of Innovation dell’Università è stata confermata anche in quello 2022/27 tra i progetti di sviluppo strutturali e interdipartimentali dell’Ateneo.
La Scuola offrire corsi, laboratori interattivi, seminari interdisciplinari e altre attività formative pluridisciplinari che vengono inserite all’interno dei corsi di studio già esistenti nei vari dipartimenti dell’Ateneo. Previsti anche percorsi personalizzati sotto la guida di mentori, esperti/e o professionisti/e provenienti anche dal mondo esterno. A chi consegue un numero minimo di crediti formativi in almeno due aree disciplinari, la Scuola rilascia un attestato di frequenza che, pur non avendo valore legale, costituisce un valore aggiunto, solitamente molto apprezzato dalle aziende.
In linea con gli sforzi dell’Ateneo per contribuire alla formazione continua sul territorio, la School of Innovation offre formazione anche a persone che già lavorano o che hanno completato gli studi e vogliono aggiornare o completare la loro formazione senza necessariamente conseguire un titolo universitario.
Negli ultimi anni l’attività della School si è concentrata sull’organizzazione di challenges, sfide tra team di studenti che competono per trovare le soluzioni migliori su progetti commissionati dalle aziende, nell’ambito del progetto ECIU University. Per il consorzio di università innovatrici e dinamiche, di cui UniTrento fa parte, la School è infatti diventata punto di riferimento per sfide periodiche che coinvolgono studenti da ogni parte d’Europa.
«Quando la School è nata – ha spiegato il direttore Sandro Trento durante la cerimonia – c’era un pregiudizio da abbattere. Si diceva che imprenditori si nasce, non di diventa. E tantomeno si può insegnare a esserlo. Ma che ci sia tanto bisogno di imprenditori carismatici e capaci di innovazione nel nostro Paese, lo sappiamo. Allora, era il 2013, i Contamination Lab in Italia non esistevano. Non c’erano modelli da imitare. A Trento abbiamo costruito qualcosa di davvero nuovo. Questo è un luogo dove le aziende dialogano e partecipano alla vita dell’Ateneo e alla formazione degli studenti in veste di mentori, partner e acceleratori. Dove ci sono le condizioni per la nascita di spin off e dove le idee e il cambiamento tecnologico diventano progetti concreti di sviluppo. Quello che chiamiamo ‘contaminazione di idee’. E oggi quel progetto ha anche una dimensione fisica, è un luogo di aggregazione e di crescita, dove si respira un’aria diversa e dove sarà bello trovarsi e stare insieme».