Trento
16 Agosto 2021

Ponti e viadotti d’Italia più sicuri con i test di affidabilità del Dicam

Ruolo chiave per il Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica dell’Università di Trento nella revisione delle linee guida adottate dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Nei laboratori dell’Ateneo saranno condotte prove sulla tenuta di impalcati e altri componenti delle opere stradali in cemento e acciaio

Il Governo italiano si affida anche a ingegneri e ingegnere dell’Università di Trento per garantire ponti e viadotti sicuri. Il compito è delicato e riguarda la sperimentazione delle linee guida adottate nel novembre 2018 con il cosiddetto decreto Genova, ispirato al crollo del ponte Morandi del 14 agosto di quell’anno.
Il Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica di UniTrento è stato chiamato a giocare un ruolo attivo nella squadra di competenze universitarie distribuita sull'intero territorio nazionale, organizzata per seguire e indirizzare la revisione delle linee guida sulla sicurezza strutturale di ponti e viadotti, approvate nell’aprile del 2020.
La sperimentazione delle linee guida terminerà nel dicembre del 2022 ed è coordinata dalla Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica e strutturale (Reluis), di cui l’Ateneo di Trento è socio fondatore.
Le tre unità di ricerca di UniTrento coinvolte nel progetto sono guidate da Oreste Salvatore Bursi, Daniele Zonta e Marco Broccardo del Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica e hanno ricevuto un finanziamento di circa 500 mila euro. In questi giorni stanno definendo il programma delle attività che le vedrà impegnate per un anno e mezzo. Ingegneri e ingegnere saranno al lavoro per valutare se le linee guida vengono applicate in modo uniforme nelle tratte di diversa competenza, ma anche per armonizzare i parametri di sicurezza delle opere di nuova costruzione con quelli delle strutture esistenti. I gruppi di ricerca si occuperanno inoltre di attività di diagnostica e monitoraggio per sviluppare sistemi di sensori in grado di verificare lo stato di salute della struttura nel tempo. Nei laboratori di UniTrento, infine, saranno svolti test sulla resistenza strutturale di tutti gli elementi che possono presentare criticità. Le prove riguarderanno impalcati, selle di appoggio per le travi delle campate, cinghie di sicurezza e altri componenti utilizzati nelle opere stradali in cemento e in acciaio.
L’obiettivo finale delle linee guida nazionali è fornire ai gestori di ponti e viadotti italiani (società autostradali e Anas) gli strumenti per accertare e monitorare nel tempo la sicurezza strutturale delle opere e per pianificare al meglio la manutenzione ordinaria e straordinaria. La regia è del Consiglio superiore dei lavori pubblici (l'organo di consulenza tecnica del Ministero dei lavori pubblici) e del Dipartimento della protezione civile con l’intero sistema nazionale attivo sul territorio. 

 

(e.b.)