Trento
30 Luglio 2020

Periti industriali: una donazione per sostenere la ricerca

L’emergenza Covid-19 mobilita l’Ordine di Trento a favore del Dipartimento Cibio dell’Ateneo Trentino. Un gesto di vicinanza e solidarietà per spingere la ricerca e sostenere l’attività diagnostica a supporto del sistema sanitario provinciale. L’incontro oggi in Rettorato tra il presidente Gabriele Cassietti e il rettore Paolo Collini per consegnare la donazione raccolta dagli associati. Confronto e collaborazione in vista anche sul progetto di una laurea di primo livello per regolamentare l’accesso alla professione come previsto dalla nuova normativa

Una donazione di oltre 3.500 euro per sostenere la ricerca, in particolare quella nelle biotecnologie. La pandemia e l’allarme sulla salute globale hanno convinto l’Ordine dei periti industriali di Trento a scegliere un gesto concreto di solidarietà e vicinanza agli sforzi messi in atto dall’Università di Trento in questo periodo. La donazione, frutto delle offerte di tutti gli associati, è stata consegnata questa mattina in Rettorato dal presidente dell’Ordine, Gabriele Cassietti, insieme al segretario Stefano Tasin. Ad accogliere la delegazione in Sala Stucchi è stato il rettore Paolo Collini che ha ringraziato di cuore per la donazione e la manifestazione di vicinanza da parte di una realtà fortemente legata al territorio e al settore economico e produttivo che rappresenta 1100 professionisti in tutto il territorio trentino. 
L’incontro di oggi è servito anche per fare il punto sulla collaborazione tra Ordine dei periti e Università di Trento nel disegno di un percorso di laurea triennale e professionalizzante che possa garantire la formazione di profili professionali certificati per la libera professione, l’industria e le aziende. Dalla primavera prossima, infatti, per svolgere il lavoro di perito industriale e la libera professione sarà necessario aver conseguito una laurea di primo livello, come previsto dalla normativa per l’accesso alla professione varata nel 2016. L’obiettivo – è stato ribadito oggi – è quello di trovare un punto di convergenza con l’offerta dell’alta formazione trentina, per condividere sforzi e risorse per nuovi percorsi professionali di qualità. Allo studio possibili collaborazioni con altri soggetti del mondo produttivo locale e con gli istituti tecnici e professionali del territorio per sviluppare le premesse di una filiera formativa completa e professionalizzante.

(a.s.)