Trento
18 Giugno 2020

Nell'acqua termale un microrganismo dalle sorprendenti proprietà

Sono state svelate da una ricerca congiunta tra Terme di Comano e Università di Trento. La sua importante attività antinfiammatoria sarà il punto di partenza per nuovi prodotti dermocosmetici per il trattamento di psoriasi, dermatiti e altre problematiche della pelle. Depositata la domanda di brevetto per sfruttarne le potenzialità

Mezorhizobium comanense. Questo il nome dato al nuovo microrganismo scoperto e descritto dall’Università di Trento nell’acqua termale di Comano, finora sconosciuto alla scienza, che presenta un’importante attività antinfiammatoria con applicazioni nel trattamento delle malattie allergiche della pelle come psoriasi e dermatite.
L’idea è sfruttarne le potenzialità inserendolo quale elemento primario nella linea cosmetica Terme di Comano Skincare, procedendo prima di tutto con la brevettazione, vista l’assoluta novità per il mondo scientifico. Per questo, nei giorni scorsi, è stata depositata domanda.
Tutto nasce da un’intuizione di Mario Cristofolini, presidente dell’Istituto G.B. Mattei per la ricerca in idrologia medica e medicina termale di Comano che, alla luce delle nuove tecniche microbiologiche a disposizione, capisce l’importanza di approfondire i meccanismi di efficacia dell’acqua termale.
Le ricerche, volte a studiare comunità microbiche (il microbiota) dell’acqua termale, e le relative interazioni con la flora che popola la pelle affetta da patologie per portarne il riequilibrio e quindi il miglioramento della situazione, vengono effettuate in partnership con il Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata Cibio dell’Università di Trento.
«Analizzando l’acqua termale di Comano abbiamo trovato centinaia di microrganismi, la maggior parte dei quali sconosciuti alla scienza, come quello oggetto della domanda di brevetto, con marcata azione antinfiammatoria» afferma Olivier Jousson, ricercatore e capoprogetto del Dipartimento Cibio dell’Ateneo di Trento. «Si tratta di una vera e propria firma – continua Jousson – che questi microrganismi pongono all’acqua termale, rendendola riconoscibile e stabile a prescindere dalla stagionalità e dal tempo. Una caratteristica che abbiamo riscontrato anche in uno studio in corso su altre acque termali trentine».
Il settore ricerca e sviluppo è da sempre ritenuto prioritario e fondamentale dalle Terme di Comano. Nell’ultimo quinquennio l’azienda ha investito in ricerca circa 730.000 euro assieme ai Comuni proprietari, ad altre organizzazioni del territorio e grazie al sistema di sostegno allo sviluppo del settore termale della Provincia e grazie all’impegno dell’Istituto G.B. Mattei.
«Grazie al brevetto ci poniamo come pionieri dell’innovazione nell’ambito termale e cosmetico a livello mondiale, raggiungendo risultati che neanche i nostri concorrenti multinazionali hanno ottenuto. Il nostro obiettivo futuro è di accrescere le quote di mercato nella cosmesi di qualità dedicata a pelli sensibili e con problematiche e diventare uno dei punti di riferimento in Italia e non solo» afferma Elena Andreolli, consigliere delegato dell’azienda.
L’Azienda Consorziale Terme di Comano, di proprietà dei Comuni di Bleggio Superiore, Comano Terme, Fiavè, Dorsino San Lorenzo e Stenico, opera in tre settori: sanitario (centro di riferimento italiano per la cura delle patologie della pelle); ricettivo; della cosmesi termale (con la linea di prodotti a base di acqua termale utilizzati per la cura e la bellezza quotidiana della pelle).

Ulteriori informazioni sono disponibili nel comunicato stampa congiunto.