Trento
5 Giugno 2017

Migrazioni: oltre gli allarmi e l’emergenza

Il diritto internazionale al centro della due giorni dell’8 e 9 giugno a Trento, promossa dalla Società Italiana di Diritto internazionale (SIDI) e di Diritto dell’Unione Europea e dalla Facoltà di Giurisprudenza. Nelle varie sessioni, focus su rotte delle migrazioni, minori migranti, ruolo dell'UE e distinzione tra rifugiato e migrante economico. Obiettivo: invitare a vedere le migrazioni come fenomeno di lungo periodo e offrire alternative alle politiche incerte e instabili dell’emergenza 

Nel 2016 oltre 180 mila persone sono sbarcate sulle coste italiane. Nei primi quattro mesi del 2017, secondo le stime dell’Unhcr, il numero ha già superato le 37mila unità, con un aumento del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Che il fenomeno migratorio interessi in modo particolare l’Italia, considerata una tra le principali porte d’ingresso dell’Europa, non vi è alcun dubbio. Ma si può davvero parlare di emergenza? La comunità scientifica che studia i flussi migratori e gli operatori del settore dell’accoglienza sono sempre più concordi nel ritenere le migrazioni un fenomeno ‘normale’ destinato a durare nel tempo, da affrontare con una gestione pianificata che superi le attuali politiche emergenziali di breve periodo e di efficacia limitata.
Nei prossimi giorni a Trento si parlerà proprio di questo. Il convegno annuale della Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell’Unione Europea (SIDI), che l’Università ospiterà giovedì 8 e venerdì 9 giugno (Aula 1 e 2, via Rosmini 27), intende infatti ragionare attorno all’approccio adottato finora a livello europeo e internazionale. «Che i numeri degli ingressi lo giustifichino oppure no, è un fatto che il discorso pubblico sulle migrazioni, in Europa, si è ormai stabilmente impostato su un registro allarmistico che legge nel fenomeno un’emergenza sociale cui è necessario rispondere con urgenza» spiegano i responsabili scientifici del convegno. «Il riferimento alle norme internazionali a tutela dei diritti umani è costante, ma ciò appare come l’unico punto fisso di una risposta politica altrimenti incerta nella formazione, lacunosa nei contenuti e instabile nel tempo. È possibile uscire da questa impasse?» 
In questa edizione del convegno (la 22esima) le possibili soluzioni saranno cercate anche attraverso il confronto, da un lato, con chi guarda alle migrazioni da una differente prospettiva disciplinare, e dall'altro con chi le guarda da posizioni extra-europee. In generale, la struttura del convegno permetterà di affrontare il tema da più punti di vista, aprendolo ai numerosi aspetti giuridici di un fenomeno tanto complesso. Come ogni anno, in una sede diversa e su un diverso tema, il convegno della SIDI riunisce infatti un ampio numero di studiosi e studiose di diritto internazionale e di diritto dell'Unione europea. Le proposte di intervento sono state selezionate tra le quasi ottanta ricevute per l’edizione trentina. I relatori e le relatrici provengono dall’Italia, ma anche dagli Stati Uniti, dall'Australia, dal Sudafrica, dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Irlanda. Sono già oltre duecentocinquanta le iscrizioni arrivate per partecipare ai lavori, che si terranno in italiano, inglese e francese.
Quattro le sessioni in cui è articolato il convegno. Si comincia nel pomeriggio di giovedì 8 giugno con la prima sessione di taglio multidisciplinare in cui un demografo, un economista, il delegato dell’UNHCR per il Sud Europa, un sociologo e un giurista si confronteranno sulla domanda che dà il titolo al convegno: “Migrazioni e diritto internazionale: verso il superamento dell’emergenza?”. La seconda sessione, nel tardo pomeriggio di giovedì, ospiterà una comparazione tra quattro casi di studio particolarmente significativi dal punto di vista giuridico e politico. Si analizzeranno le politiche di gestione delle migrazioni di Unione europea, Stati Uniti, Australia e Sudafrica valutandone la compatibilità con il diritto internazionale. 
La seconda giornata, venerdì 9 giugno, si aprirà con due grandi sessioni formate a loro volta da tre sottosessioni parallele ciascuna. Durante la mattinata saranno trattati tutti i principali temi di attualità nel diritto internazionale ed europeo delle migrazioni, suddividendo il problema in due macroaree: le migrazioni dal punto di vista degli Stati e delle organizzazioni internazionali e le migrazioni dal punto di vista dell'individuo. Questa organizzazione dei lavori permetterà di discutere di un numero molto ampio di problemi che spaziano dalle rotte delle migrazioni, al tema del minore migrante, fino al ruolo dell'UE.
Successivamente, nel primo pomeriggio di venerdì, la sessione plenaria che anticipa le conclusioni generali si concentrerà su un altro interrogativo, di carattere giuridico ma con notevoli ripercussioni politiche. Ci si chiederà se abbia ancora ragione di esistere la distinzione tra rifugiato e migrante economico, sia dal punto di vista normativo, sia nel dibattito politico. E ancora, se sia necessaria una profonda revisione delle norme internazionali ed europee per fare fronte a un fenomeno che è decisamente destinato a durare nel tempo.
Il convegno è promosso dalla Facoltà di Giurisprudenza e dalla Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell’Unione Europea, con il patrocinio della Regione autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol e della Provincia autonoma di Trento e con il supporto di Fondazione Caritro, ITAS Assicurazioni, Editoriale Scientifica, G. Giappichelli Editore, Giuffrè Editore e Cacucci Editore.
Responsabili scientifici del convegno sono i professori Antonino Alì, Elena Cristina Fasoli, Giuseppe Nesi, Marco Pertile e Paolo Turrini dell’Università di Trento.
(a.s.)
Il programma dei lavori è disponibile in allegato e sul sito: http://www.unitn.it/evento/xxii-convegno-sidi