L’ombra lunga del veleno
Da martedì 10 a giovedì 12 dicembre a Trento tre giorni di congresso internazionale tra storia, letteratura e medicina per ricostruirne saperi e impiego nei secoli tra Europa e mondo islamico
Ci saranno anche lo storico Luciano Canfora e il medico Francesco Maria Galassi che studia l’evoluzione delle malattie nel tempo. Organizzato su progetto di Caterina Mordeglia (Università di Trento) e Agostino Paravicini Bagliani (Società internazionale per lo studio del medioevo latino), si terrà a Palazzo Paolo Prodi (Via Tommaso Gar, 14), mentre l’appuntamento “Veleno in musica” sarà al conservatorio Bonporti (Via S. Giovanni Bosco, 4) e vedrà la partecipazione del tenore Fabio Armiliato
La cicuta per Socrate. L’arsenico per Pico della Mirandola. Il cianuro per Alan Turing. Dall’antico Egitto alla Roma repubblicana fino ai tempi più recenti si fa un largo uso del veleno. Una pratica che viene raccontata in pagine di letteratura (dal Nome della rosa a Madame Bovary), opere teatrali, musicali e cinematografiche, fiabe e tradizioni. Un tema che si intreccia con il sapere medico, come dimostra già il trattato di Maimonide (1135-1204) sui veleni e sui loro antidoti, scritto in lingua araba, uno dei primi e dei più popolari testi di tossicologia.
Il punto sull’impiego del veleno nel corso dei secoli, nelle diverse culture, si farà da martedì 10 a giovedì 12 dicembre a Trento nel congresso internazionale “Il veleno. Saperi, usi e pratiche (Europa-Islam)”, progetto di Caterina Mordeglia (Università di Trento) e Agostino Paravicini Bagliani (Sismel/Micrologus. Nature, Sciences and Medieval Societies).
«Il congresso affronta il tema nei suoi molteplici aspetti» chiarisce Caterina Mordeglia, «da quelli concreti in cucina e nella stregoneria durante il Medioevo a quelli metaforici e letterari nella poesia cristiana e in quella satanica del Rinascimento, fino ad arrivare al melodramma».
Tra i molti interventi in programma, Mordeglia ne mette in evidenza alcuni: «Oltre allo storico Luciano Canfora, che approfondirà l’uso del veleno nelle lotte di potere dell’antica Roma, voglio segnalare Michel Pastoureau con un bestiario medioevale sul veleno e Agostino Paravicini Bagliani che ha curato con me il progetto. Ci saranno anche Margherita Rubino e Mercedes Martini con reading su testi di teatro antico (come Medea e Machbeth), il tenore Fabio Armiliato che nei prossimi giorni canterà al concerto di Natale in Vaticano e il medico Francesco Maria Galassi che si occupa di paleopatologia ovvero della storia delle malattie nel passato e della loro evoluzione».
L’iniziativa è organizzata dall’Università di Trento in collaborazione con la Società internazionale per lo studio del medioevo latino (Sismel), Union Académique Internationale/International Union of Academies (UAI Bruxelles), Johns Hopkins University (Baltimore) e Conservatorio di musica Bonporti, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento e dell’Iprase, il sostegno dell’Enaip Trentino e la media partnership del Corriere del Trentino. I lavori si terranno a Palazzo Paolo Prodi (Via Tommaso Gar, 14), fatta eccezione per l’appuntamento “Veleno in musica”, previsto mercoledì 11 dicembre alle 17 al conservatorio Bonporti (Via S. Giovanni Bosco, 4), quando si eseguiranno arie dal vivo.
Il congresso vale quale attività di aggiornamento per insegnanti delle scuole della Provincia autonoma di Trento. L’ingresso ai lavori e al momento musicale è libero e aperto a tutte le persone interessate.
Informazioni e programma: www.unitn.it/il-veleno-saperi-usi-e-pratiche