Trento
4 Dicembre 2018

Libera e UniTrento: una comunità scientifica di impegno civile

Presentazione pubblica e inaugurazione dei percorsi di collaborazione tra l'Università di Trento e Libera contro le mafie mercoledì 5 dicembre alle 18 al Palazzo di Sociologia, aula Kessler

"La mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione taglia l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa" (Antonino Caponnetto)
Nell'incontro saranno presentati pubblicamente gli obiettivi e le linee attuative del recente accordo tra l'Università di Trento e Libera contro le mafie. Una collaborazione che si intende intensificare facendo leva sulle specificità e sulle competenze in vari ambiti disciplinari già presenti nell'Ateneo trentino.
Il protocollo d’intesa firmato a luglio scorso ha durata triennale rinnovabile. Apre alla possibilità di dare consistenza e continuità ai rapporti maturati spontaneamente negli ultimi anni con singoli docenti, in particolare dei dipartimenti di Sociologia, Economia e della Facoltà di Giurisprudenza. Tra le priorità, quella di aumentare la presenza e la visibilità del Presidio trentino di Libera in Ateneo, come volano per stimolare nuove iniziative di formazione e progetti di ricerca sui temi della lotta antimafia. Tanti gli argomenti da approfondire a seconda dell’orientamento disciplinare: la ramificazione transnazionale delle mafie, l’etica delle professioni, la promozione della cultura della legalità e l’educazione alla responsabilità e giustizia sociale. Ma anche la storia, l’organizzazione e la permeabilità e l’impatto sociale del fenomeno mafioso. Senza dimenticare questioni concrete e di grande attualità, come il lavoro nero, il caporalato, il traffico internazionale di persone e armi. «Vogliamo promuovere lo sviluppo di una comunità scientifica di impegno civile, capace di accogliere e fare propri, nell'alta formazione e nella ricerca, i temi della lotta alla criminalità organizzata alle mafie, la promozione della cultura della legalità e l’educazione alla responsabilità e alla giustizia sociale», spiegano gli studenti e le studentesse del Presidio universitario di Libera presente nell’Ateneo trentino. «Nell'incontro di domani parleremo di tutto questo. Di come e perché Libera e l'Università siano logicamente connesse, e di come questa connessione possa manifestarsi e svilupparsi a Trento».
Introducono: Barbara Poggio (prorettrice alle politiche di equità e diversità, UniTrento), Tatiana Giannone (staff nazionale di Libera, settore Università) e Alessandra Pomella (Libera Trentino).
Intervengono: Alberto Vannucci (direttore master APC e membro dell'ufficio di presidenza di Libera) e Andrea Di Nicola (docente di Criminologia all'Università di Trento).
A seguire, momento di discussione e confronto fra gli studenti su quali temi portare all'attenzione e come, tramite la modalità dello speed date.
 
(a.s.)

Per approfondire è disponibile un articolo dedicato ai primi progetti legati al protocollo UniTrento-Libera sul Webmagazine di Ateneo:
https://webmagazine.unitn.it/vita-universitaria/47625/unitrento-e-libera...