Rovereto
16 Novembre 2018
La meteorologia al servizio di tutti
Aperta oggi al Polo tecnologico di Trentino Sviluppo la quarta edizione del Festivalmeteorologia. Fino a domenica a Rovereto conferenze, laboratori, stand e attività didattiche aperte a tutti. Filo conduttore una domanda “A chi serve la meteorologia?”
Focus sulle applicazioni e sulla serietà e sulla competenza richieste oggi ai previsori. L’evento rafforza la collaborazione tra le istituzioni promotrici: Università di Trento, Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto
Un evento che crea connessioni, che unisce, che cresce con il territorio: tutto questo è il Festivalmeteorologia, che in questi giorni anima la città di Rovereto. Aperto ieri con i laboratori per le scuole e in serata al Teatro Zandonai con il grande successo dello spettacolo “Le Stagioni. Viaggio nel tempo (atmosferico e non) tra Vivaldi e Piazzolla” con il meteorologo Andrea Giuliacci, oggi il Festival è entrato nel vivo con le conferenze al Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo. Una quarta edizione nel senso della concretezza e dell’attenzione al valore della meteorologia per i diversi ambiti professionali.
Tema di quest’anno è infatti “A chi serve la meteorologia?", una domanda che introduce la riflessione sulle diverse applicazioni della meteorologia nei vari comparti professionali ed economici. A discuterne, anche in questa edizione, operatori dei servizi meteorologici, istituzionali e privati, professionisti e aziende del settore, ricercatori ma anche tanti appassionati di meteorologia, scuole e tanti cittadini incuriositi dall’argomento. «Perché attorno al Festival – ha ricordato il responsabile scientifico Dino Zardi – si riunisce sempre più una comunità che di edizione in edizione si ritrova sempre più numerosa».
L’avvio del festival ha visto questa mattina il saluto delle istituzioni promotrici: Università di Trento, Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto, con il supporto della Fondazione Caritro. «La città di Rovereto è la città del Festival ed è molto orgogliosa di esserlo» ha commentato la vicesindaco Cristina Azzolini. «Non era immaginabile che il festival in così poco tempo diventasse punto di riferimento a livello nazionale e desse frutti come il corso di laurea di secondo livello in meteorologia. Siamo convinti che possa crescere ancora e continuare a lasciare tracce, non solo tra gli addetti ai lavori, ma in tutti noi. In un mondo in cui tutti sembriamo esperti di tutto, c’è bisogno di ricerca, innovazione, approfondimento e divulgazione».
«L’università è il luogo della conoscenza e un festival è l’occasione per metterla a disposizione di un pubblico vasto» le ha fatto eco il rettore Paolo Collini. «Questo è un festival aperto al mondo con un pubblico vasto composto da appassionati, scienziati e operatori. Un mix ideale di interessi, punti di vista e competenze, che porteranno spunti interessanti. Per l’Università la meteorologia è un tema strategico. Vogliamo spingere verso uno sviluppo formativo e di ricerca su questa disciplina, in stretta collaborazione con l’Università di Innsbruck. Del resto, fino allo scorso anno non esisteva in Italia un corso dedicato alla meteorologia. Il meteorologo è un profilo fondamentale per la nostra società. C’è ne è bisogno di questo, ovunque: nel servizio meteorologico, negli enti locali e nelle aziende».
Il Festival è un’occasione di crescita anche per la Fondazione Museo Civico di Rovereto. «Grazie al Festivalmeteorologia – ha detto la direttrice Alessandra Cattoi - oggi il Museo civico ha approfondito la propria competenza sulla meteorologia, integrandola con altri ambiti tradizionalmente di interesse, come le scienze naturali. In questi giorni abbiamo registrato una partecipazione straordinaria ai laboratori inseriti nel programma con centinaia di studenti partecipanti. Ma l’attenzione sulla meteorologia non si ferma al Festival. Abbiamo intenzione di proseguire i laboratori al museo civico nel corso di tutto l’anno».
«Prevenzione, sicurezza e benessere: sono queste alcuni concetti chiave per capire l’intento di questo festival», ha detto Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo. «Dovremmo farci sempre più collettori di risorse, aggregatori di queste iniziative, punto di contatto tra interessi e scopi come questi. Quello che è avvenuto tra fine ottobre e inizio novembre con i disastri provocati dal maltempo dà prova dell’importanza delle sinergie. Occorre arginare gli effetti di eventi imprevedibili, come benne è stato fatto in questa occasione. Dobbiamo continuare a investire in prevenzione, con interventi seri».
Per il vice presidente della Fondazione Caritro, Carlo Cainelli, il Festival è invece «un’occasione per rendere le persone consapevoli dei cambiamenti climatici in atto attraverso una divulgazione seria e puntuale».
La mattinata è proseguita entrando nel vivo delle conferenze di taglio scientifico. Attesi per il pomeriggio gli interventi di Anna Ghelli, dell'European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), che illustrerà le numerose applicazioni della mneteorologia in ogni campo della società e del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, che parlerà dell’importanza della meteorologia a supporto della Protezione Civile.
Tema di quest’anno è infatti “A chi serve la meteorologia?", una domanda che introduce la riflessione sulle diverse applicazioni della meteorologia nei vari comparti professionali ed economici. A discuterne, anche in questa edizione, operatori dei servizi meteorologici, istituzionali e privati, professionisti e aziende del settore, ricercatori ma anche tanti appassionati di meteorologia, scuole e tanti cittadini incuriositi dall’argomento. «Perché attorno al Festival – ha ricordato il responsabile scientifico Dino Zardi – si riunisce sempre più una comunità che di edizione in edizione si ritrova sempre più numerosa».
L’avvio del festival ha visto questa mattina il saluto delle istituzioni promotrici: Università di Trento, Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto, con il supporto della Fondazione Caritro. «La città di Rovereto è la città del Festival ed è molto orgogliosa di esserlo» ha commentato la vicesindaco Cristina Azzolini. «Non era immaginabile che il festival in così poco tempo diventasse punto di riferimento a livello nazionale e desse frutti come il corso di laurea di secondo livello in meteorologia. Siamo convinti che possa crescere ancora e continuare a lasciare tracce, non solo tra gli addetti ai lavori, ma in tutti noi. In un mondo in cui tutti sembriamo esperti di tutto, c’è bisogno di ricerca, innovazione, approfondimento e divulgazione».
«L’università è il luogo della conoscenza e un festival è l’occasione per metterla a disposizione di un pubblico vasto» le ha fatto eco il rettore Paolo Collini. «Questo è un festival aperto al mondo con un pubblico vasto composto da appassionati, scienziati e operatori. Un mix ideale di interessi, punti di vista e competenze, che porteranno spunti interessanti. Per l’Università la meteorologia è un tema strategico. Vogliamo spingere verso uno sviluppo formativo e di ricerca su questa disciplina, in stretta collaborazione con l’Università di Innsbruck. Del resto, fino allo scorso anno non esisteva in Italia un corso dedicato alla meteorologia. Il meteorologo è un profilo fondamentale per la nostra società. C’è ne è bisogno di questo, ovunque: nel servizio meteorologico, negli enti locali e nelle aziende».
Il Festival è un’occasione di crescita anche per la Fondazione Museo Civico di Rovereto. «Grazie al Festivalmeteorologia – ha detto la direttrice Alessandra Cattoi - oggi il Museo civico ha approfondito la propria competenza sulla meteorologia, integrandola con altri ambiti tradizionalmente di interesse, come le scienze naturali. In questi giorni abbiamo registrato una partecipazione straordinaria ai laboratori inseriti nel programma con centinaia di studenti partecipanti. Ma l’attenzione sulla meteorologia non si ferma al Festival. Abbiamo intenzione di proseguire i laboratori al museo civico nel corso di tutto l’anno».
«Prevenzione, sicurezza e benessere: sono queste alcuni concetti chiave per capire l’intento di questo festival», ha detto Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo. «Dovremmo farci sempre più collettori di risorse, aggregatori di queste iniziative, punto di contatto tra interessi e scopi come questi. Quello che è avvenuto tra fine ottobre e inizio novembre con i disastri provocati dal maltempo dà prova dell’importanza delle sinergie. Occorre arginare gli effetti di eventi imprevedibili, come benne è stato fatto in questa occasione. Dobbiamo continuare a investire in prevenzione, con interventi seri».
Per il vice presidente della Fondazione Caritro, Carlo Cainelli, il Festival è invece «un’occasione per rendere le persone consapevoli dei cambiamenti climatici in atto attraverso una divulgazione seria e puntuale».
La mattinata è proseguita entrando nel vivo delle conferenze di taglio scientifico. Attesi per il pomeriggio gli interventi di Anna Ghelli, dell'European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), che illustrerà le numerose applicazioni della mneteorologia in ogni campo della società e del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, che parlerà dell’importanza della meteorologia a supporto della Protezione Civile.
(a.s.)
Tutte le info e gli aggiornamenti sul sito dell'evento: http://www.festivalmeteorologia.it/