Trento
27 Settembre 2018

Il Cibio diventa dipartimento

La decisione ratificata oggi dal Cda dell’Ateneo. Il nuovo dipartimento, che va ad aggiungersi agli altri dieci dell’Università di Trento, conserverà la sua denominazione originaria. La trasformazione garantirà più stabilità, più visibilità e competitività nelle valutazioni nazionali. A guidarlo sarà sempre Alessandro Quattrone, eletto direttore per i prossimi tre anni. Conclusa la tornata elettorale nei dipartimenti dell’Ateneo: il riepilogo degli eletti

Da lunedì prossimo 1 ottobre, l’Università di Trento avrà un dipartimento in più: il Dipartimento Cibio. Il centro infatti diventerà una struttura dipartimentale che nel nome conserverà l’acronimo Cibio e si aggiungerà agli altri dieci dipartimenti dell’Ateneo. Un’evoluzione che porterà a consolidare l’autonomia finanziaria e contabile alla struttura e la renderà più stabile, più visibile e competitiva nell’ambito delle valutazioni nazionali di ricerca. La costituzione del nuovo Dipartimento è stata deliberata dal Senato accademico nei giorni scorsi e ratificata oggi con il parere positivo espresso dal Consiglio di Amministrazione. A decidere di trasformare il Centro in Dipartimento, il raggiungimento dei criteri di base previsti dalla normativa (Riforma Gelmini, legge 240 del 2010) per quanto riguarda la disponibilità di risorse, locali e persone. 
A guidare il nuovo dipartimento è stato eletto il professor Alessandro Quattrone, già direttore del Centro. Il suo mandato, ottenuto all’unanimità (i votanti sono stati 43 su 50 aventi diritto), durerà tre anni e sarà rinnovabile per una volta.
Con l’elezione al Dipartimento Cibio si conclude la tornata elettorale che nelle scorse settimane ha visto riconferme e cambi al vertice nei dipartimenti dell’Ateneo. I nuovi direttori sono: Mario Diani riconfermato a Sociologia e Ricerca sociale, Fulvio Cortese a Giurisprudenza, Flavio Bazzana a Economia e Management, Marco Gozzi a Lettere e Filosofia, Dario Petri riconfermato a Ingegneria industriale, Marco Andreatta a Matematica, Giulio Monaco a Fisica, Niculae Sebe riconfermato a Ingegneria e Scienza dell’informazione, Oreste Bursi a Ingegneria civile, ambientale e meccanica e Alessandro Quattrone a Biologia Integrata.
L’unico Dipartimento che non ha rinnovato il proprio vertice è stato Psicologia e Scienze cognitive, dove la professoressa Paola Venuti, eletta a gennaio 2017, rimarrà in carica fino al 30 settembre 2019. Altre regole e altre tempistiche invece per i vertici dei centri di Ateneo (Centro Agricoltura Alimenti Ambiente diretto da Ilaria Pertot, Centro interdipartimentale Mente/Cervello diretto da Carlo Miniussi e Scuola di Studi internazionali, diretta da Andrea Fracasso), che vengono nominati direttamente dal Senato accademico.
In base all’art. 25 dello Statuto di Ateneo: “Il direttore coordina le politiche didattiche e scientifiche del Dipartimento e opera per la loro attuazione, ha la rappresentanza del Dipartimento, presiede il Consiglio e la Giunta e cura l’esecuzione delle loro delibere. È eletto tra i professori ordinari dai componenti del Consiglio, ed è nominato con decreto del rettore; dura in carica tre anni e può essere rieletto consecutivamente una sola volta”.
Il Dipartimento Cibio – Nato nel 2007 come Centro interdipartimentale di Biologia integrata (Cibio) fra i dipartimenti di Fisica, Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Matematica e Ingegneria dei materiali e tecnologie industriali dell’Università di Trento, il Dipartimento si occupa di biotecnologie per la salute umana. Articolato in laboratori guidati da ricercatori (principal investigators) indipendenti, è diviso in quattro principali aree: genomica e biologia del cancro; biologia cellulare e molecolare; microbiologia e biologia sintetica; biologia dello sviluppo e neurobiologia.
La cifra del Dipartimento è un sistema nel quale la scienza di base coesiste con l’innovazione nella ricerca di nuovi metodi di diagnosi e terapia delle malattie. Altro tratto distintivo è la forte integrazione di saperi, ottenuta tramite la fusione della biologia cellulare e molecolare classica con i nuovi strumenti offerti dalla bioinformatica e dalle nanotecnologie, e con il concorso di chimica, fisica, informatica, matematica e ingegneria ad arricchire gli strumenti del biotecnologo. La componente infrastrutturale del dipartimento è organizzata in core facilities, piattaforme tecnologiche gestite da personale altamente specializzato, che supportano le attività di ricerca dei laboratori oltre che offrire un servizio a disposizione del territorio per la ricerca in campo biomedico e biotecnologico. In particolare il Dipartimento ha sviluppato piattaforme tecnologiche specializzate in: sequenziamento del DNA; screening di molecole e sviluppo di microarray; microscopia avanzata; separazione e analisi cellulare; bioinformatica; proteomica; tecnologie cellulari e correzione genomica.
Alessandro Quattrone - È professore ordinario all’Università di Trento, dove insegna patologia molecolare e controllo traduzionale, e dove è arrivato nel 2006 col mandato di fondare il Centro per la Biologia Integrata, del quale è tuttora direttore. È stato prorettore per il supporto alla ricerca della stessa Università e professore a contratto nelle università di Firenze e Parma, direttore di ricerca all'IRCCS di San Giovanni Rotondo, visiting scientist ai National Institutes of the Health americani e associate professor alla West Virginia University e Johns Hopkins University. Studia da trent’anni la regolazione dell'espressione dei geni, come questa realizzi funzioni complesse dell'organismo e come questa possa essere sfruttata per sortire effetti terapeutici nei tumori e in patologie delle cellule nervose. Ha pubblicato più di 120 articoli su riviste internazionali. È membro di varie società scientifiche nazionali e internazionali, e svolge attività di divulgazione. È consulente di fondi di investimento per la valutazione scientifica di idee d'impresa e fondatore di startup ed è nello scientific advisory board di varie aziende biotecnologiche.

(a.s.)