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Home | Comunicati stampa | I fondi statali di incentivazione spettano anche a UniTrento

I fondi statali di incentivazione spettano anche a UniTrento

Veduta d'insieme dell'Aula della Camera in corso di seduta ©Umberto BattagliaIl Rettorato in via Calepina ©GiovanniCavulli
application/pdfCS "UniTrento fondi incentivanti" - 2 agosto 2017(PDF | 73 KB)
Trento
2 Agosto 2017

I fondi statali di incentivazione spettano anche a UniTrento

Una norma approvata ieri sera dal Parlamento chiarisce che l’Ateneo trentino è legittimato a concorrere a una quota del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) delle università statali italiane. La soddisfazione del rettore Paolo Collini e dell’assessora Sara Ferrari

I fondi statali di incentivazione spettano anche a UniTrento. L’Ateneo trentino ha diritto a questa “fetta” del Fondo di finanziamento ordinario come le altre università statali italiane. Il chiarimento è arrivato dopo anni di discussioni. Oggetto del contendere era un’interpretazione che aveva preso piede a seguito della delega alla Provincia autonoma di Trento delle competenze e funzioni in materia di università. Ora si è definita la parte del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) delle università statali di cui è destinataria.
La norma che ha fatto chiarezza è stata approvata il 26 luglio dal Senato e ieri sera dalla Camera nell’ambito del cosiddetto decreto Mezzogiorno che comprende anche disposizioni sulle università. In base al provvedimento l'Ateneo trentino è legittimato a partecipare al riparto dei fondi statali di incentivazione.
Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento, e Sara Ferrari, assessora all’università e ricerca della Provincia autonoma di Trento, sono soddisfatti che le intense trattative che li hanno visti a lungo impegnati abbiano avuto un buon esito.
«Finalmente – commenta il rettore Collini – è stata sancita l’interpretazione del decreto legislativo 142/2011 che noi abbiamo sempre difeso e che però era stata più volte messa in discussione sia dal Ministero dell’Economia e sia dalla Corte dei Conti. L’Ateneo ora potrà, quindi, accedere con certezza ai fondi relativi ai piani straordinari per il reclutamento, incentivi alle chiamate, programmi speciali come il Levi Montalcini e così via. Negli ultimi anni questi fondi ci sono stati riconosciuti, grazie alla disponibilità del MIUR, ma a prezzo di lunghe negoziazioni e controversie con gli Organi di controllo. Il risultato è il frutto di un lavoro corale, su iniziativa dell’assessora Ferrari, del sistema trentino che ha coinvolto il presidente Rossi e la Giunta provinciale e la Dirigenza della Provincia autonoma di Trento, i Parlamentari trentini e ovviamente noi con un continuo lavoro di relazione a tutti i livelli di governo coinvolti. Vorrei aggiungere un ringraziamento alla ministra Fedeli per l’attenzione che ci ha riservato».
Anche l'assessora Ferrari vuole segnalare la propria soddisfazione per il risultato, che è frutto di un lavoro corale in cui ciascuno a Trento e a Roma si è impegnato a fare la propria parte, per questo giusto riconoscimento.

(e.b.)

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