Trento
28 Gennaio 2020

Genere e r-esistenze

Igiaba Scego e Kimberle W. Crenshaw attese al convegno nazionale del Centro di studi interdisciplinari di genere, dedicato alle resistenti curde e in particolare all’attivista Hevrin Khalaf uccisa in Siria lo scorso ottobre

 

Oltre 120 relatrici e relatori provenienti da tutta Italia saranno impegnate/i venerdì 31 gennaio (dalle 9) e sabato 1 febbraio (dalle 9) in una due giorni di confronto e dibattito al Palazzo di Sociologia. Il convegno ha un programma fitto ed è articolato in sessioni parallele nelle quali si parlerà del rapporto tra genere e resistenza da diverse prospettive: dalla partecipazione delle donne ai movimenti di Resistenza (nella storia e nell’attualità), alla resistenza nei confronti delle culture di genere tradizionali, alla resistenza di fronte a ideologie e regimi politici lesivi dei principi di inclusione ed equità. Specifica attenzione verrà rivolta ai movimenti sociali, agli ambiti educativi e di produzione del sapere, ai processi comunicativi e mediatici, ai contesti urbani, alle politiche pubbliche.
Si segnalano in particolare gli incontri in plenaria con due figure di spicco nel panorama nazionale e internazionale. L’incontro con Igiaba Scego che interverrà su “Black Body in travel. Una prospettiva di genere”, venerdì 31 gennaio alle 17 nell’auditorium di Palazzo Paolo Prodi.
Figlia di genitori somali, esponente delle seconde generazioni nate e cresciute in Italia, con la sua stessa esistenza costringe a riflettere sul passato coloniale italiano e sulla diaspora somala nel mondo.
L’altro momento sarà la conferenza di Kimberlé Crenshaw (“30 Years of Theorizing Justice”) in programma sabato 1 febbraio alle 11.20 sempre nell’auditorium di Palazzo Paolo Prodi. Professoressa di diritto alla Columbia Law School e alla University of California, è nota per aver introdotto, nel 1989, il concetto di “intersezionalità”, per descrivere l’intreccio di diverse identità sociali (legate ad esempio a genere, etnia, classe e disabilità) nel produrre discriminazione e ingiustizia sociale. La teoria suggerisce che le varie forme di discriminazione e oppressione – come razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia e tutti i pregiudizi basati sull'intolleranza – agiscono in modo interconnesso e simultaneo.
Il convegno, con la relativa illustrazione di Zerocalcare, è dedicato alle resistenti curde e in particolare a Hevrin Khalaf, politica e attivista curda uccisa lo scorso ottobre in Siria. Khalaf si batteva per i diritti delle donne, ma anche per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi.

(e.b.)

Informazioni: www.unitn.it/csg