Trento
19 Luglio 2019

Firmata la Carta dell’Adamello in difesa del clima

La dichiarazione impegna le istituzioni aderenti a collaborare con la società civile per combattere il riscaldamento globale attraverso la formazione di studenti e studentesse, lo sviluppo di ricerche finalizzate allo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione della cittadinanza.

Il progetto "CFC - Climbing For Climate", promosso dall'Università di Brescia, unisce la Rete delle Università Sostenibili, il Club Alpino Italiano e il Comitato Glaciologico Italiano. Per UniTrento, coinvolta con la Rete delle Università Sostenibili, c’era Riccardo Rigon (professore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica), relatore del seminario “I ghiacciai, sentinelle del cambiamento climatico” in programma dopo la firma
«Consapevoli del ruolo che l’Università riveste nell’educazione delle giovani generazioni e
nella ricerca di soluzioni per riorientare decisamente i nostri modelli di sviluppo verso la
sostenibilità – dichiara il Rettore prof. Maurizio Tira – abbiamo inserito nel Piano strategico
di Ateneo la promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Dopo
due anni di sensibilizzazione del territorio sugli SDGs, la salita al Ghiacciaio dell’Adamello
e la firma dell’omonima Carta, sono simbolo dell’urgenza di azioni mirate alla mitigazione e
all’adattamento al cambiamento climatico. L’acronimo della salita sul Ghiacciaio
dell’Adamello – «CFC Climbing For Climate» – vuole essere anzitutto un segno di speranza:
è tratto infatti dall’accordo del protocollo di Montreal (1987) sulla riduzione dei
CloroFluoroCarburi (CFC) con il quale la comunità mondiale fu in grado di impegnarsi
concretamente e in maniera coordinata per contrastare il cosiddetto buco nell’ozono. Oggi
più che allora le evidenze scientifiche hanno bisogno di scelte politiche coraggiose per
vincere la sfida più impegnativa che l’umanità abbia mai dovuto affrontare».
L’evento «Climbing for Climate» è organizzato dal Centro di ricerca e documentazione
per l’Agenda dello Sviluppo Sostenibile 2030 dell’Università degli Studi di Brescia
(CRA2030), diretto dal prof. Francesco Castelli, delegato del Rettore alla cooperazione e
sviluppo. Nato lo scorso maggio a conclusione di un ciclo di seminari sui 17 Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile dell'Agenda Onu 2030, il CRA2030 ha come obiettivi la promozione e
la divulgazione dei temi della sostenibilità nella comunità accademica e nella società civile.
«L’urgenza delle scadenze poste dalla Agenda 2030 delle Nazioni Unite, conseguente alla
presa di coscienza dei gravi problemi sociali ed ambientali che il pianeta Terra e le sue
popolazioni stanno affrontando, non ha lasciato indifferente il mondo accademico – spiega
il prof. Francesco Castelli –. Le Università hanno una grande responsabilità nella
formazione, nella ricerca e nella sensibilizzazione della società. L’Università degli Studi di
Brescia è impegnata da anni sulle tematiche della sostenibilità ed ha deciso di contribuire
attivamente alla causa comune anche mediante la creazione del Centro di Ricerca e di
Documentazione per la Agenda 2030, i cui compiti sono quelli di promuovere e valorizzare
le ricerche in essere sulle tematiche ambientali in tutte le loro accezioni: economiche,
ambientali, sociali e sanitarie. La «Carta dell’Adamello» si inserisce in questo filone di attività
come forte segnale simbolico».
L’evento è organizzato in collaborazione con il CAI e la RUS e con il patrocinio della Camera
dei Deputati, Università di Pisa, Università Cà Foscari Venezia, Università degli Studi di
Trieste, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università di Trento, Università Iulm,
Università degli Studi di Milano, Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di
Padova, Università degli Studi di Cagliari, Università Roma Tre, CGI, Alleanza Italiana per
lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS) e con il supporto di Acque Bresciane.
«Il CAI - Club Alpino Italiano, con i suoi oltre 322 mila soci iscritti, è la più grande
associazione ambientalista italiana, da sempre impegnata nella tutela dell'ambiente
montano – sottolinea Angelo Maggiori, Presidente CAI Sezione di Brescia –. Siamo
orgogliosi che l'evento CFC - Climbing For Climate si inserisca tra le nostre attività
istituzionali e che le nostre competenze alpinistiche nonché la passione per l’ambiente
montano abbiano reso possibile il supporto a questa iniziativa volta alla promozione dello
sviluppo sostenibile».
«La RUS, Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, ha patrocinato l’iniziativa con
convinzione, sottolineando il fondamentale ruolo sociale delle Università che si esplica
anche in azioni di supporto e di sensibilizzazione, oltre che di educazione e sviluppo di
ricerca e innovazione nel campo dei cambiamenti climatici – dichiara la prof.ssa Patrizia
Lombardi del Politecnico di Torino, Presidente del Comitato di Coordinamento –. Il
Ghiacciaio dell’Adamello rappresenta il simbolo dell’urgenza di queste azioni, oltre a
richiamare la capacità introspettiva data dalla disciplina sportiva dell’arrampicata, come
base per il cambiamento individuale a cui tutti siamo chiamati per far fronte al riscaldamento
globale».