Consuntivo 2022: per la prima volta un bilancio in perdita
Il Cda dell’Università di Trento ha approvato oggi pomeriggio il Bilancio unico che, per la prima volta, si chiude con un saldo negativo di 4 milioni. Uno scenario previsto, alla luce dello squilibrio tra proventi e costi operativi iniziato nel 2019. Pnrr e dipartimenti di eccellenza spingono l’aumento del personale. Cresce il sostegno ai giovani attraverso borse di dottorato.
Ma senza un adeguato incremento dei contributi provinciali mancano fondi per lo sviluppo edilizio necessario all’accoglienza di personale docente e della comunità studentesca. L’Ateneo reagisce con misure di contenimento della spesa. Il rettore dà conto dell’andamento positivo nell’attuazione del Piano strategico 2022/27
Come ampiamente annunciato nei mesi scorsi, il Bilancio unico dell’Università di Trento (relativo all’esercizio 2022) si chiude, per la prima volta con un segno meno. Mancano all’appello 4 milioni, risultato di uno sbilanciamento tra costi di funzionamento e ricavi complessivi che è iniziato da anni, già dal 2019, ma che via via si è fatto più evidente. Una cifra che avrebbe potuto essere ben più alta se non fossero intervenuti correttivi molto significativi all’andamento generale, per contrastare l’effetto incrociato dell’aumento dei costi della gestione corrente – in particolare quello legato alla crescita importante del personale dipendente – non accompagnati da altrettanti incrementi dei contributi al funzionamento dell’ateneo.
Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento ha discusso e approvato oggi il documento di bilancio con preoccupazione per il futuro ma anche con un plauso per gli interventi messi in atto, già negli anni scorsi, per mitigare gli effetti della congiuntura. Un’indicazione forte è stata quella di continuare in questa direzione, investendo le risorse non vincolate dell’Ateneo soprattutto nell’edilizia – ad esempio la costruzione e l’ammodernamento di laboratori e studi – intesa come fattore abilitante per accogliere e continuare ad attrarre personale per la ricerca e la didattica. Uno sviluppo edilizio che deve esser proseguito anche per dare una risposta alle necessità di alloggio manifestate da tempo da parte della popolazione studentesca e continuare a garantire le condizioni per accogliere iscrizioni (e conseguentemente contribuzione studentesca).
Il bilancio 2022, inizia infatti a riflettere la grande crescita che ha interessato l’Ateneo negli ultimi anni grazie anche al riconoscimento nazionale nel bando dipartimenti di eccellenza e ai progetti approvati nell’ambito del Pnrr. Le attività a cui è seguita l’assegnazione di risorse nazionali (reclutamenti, programmi di eccellenza, borse di dottorato, finanziamenti) sono entrate nel vivo durante il 2022 con l’arrivo di nuovo personale docente e ricercatore, oltre a numerose posizioni di dottorato. L’Ateneo ha registrato per questo un aumento dei trasferimenti di fondi ministeriali, mentre allo stesso modo non sono cresciute le risorse della Provincia autonoma di Trento a sostegno di tutto quanto serve per accogliere il nuovo personale a cominciare dalla voce più significativa: proprio l’edilizia.
Per permettere al nuovo personale di svolgere i progetti finanziati, l’Università di Trento ha quindi attinto a riserve di patrimonio non vincolate.
Dal bilancio emerge anche che l’ateneo continua a distinguersi per capacità di attrarre finanziamenti da terzi, confermando ancora una volta il grande potenziale del suo capitale umano impiegato nei vari settori disciplinari, nonché dalla capacità di partecipazione a bandi competitivi e competenza nella gestione delle procedure amministrative collegate alle istanze di finanziamento.
Nel dettaglio, proventi e costi operativi sono aumentati rispettivamente del 3,4% (+6,9 milioni) e del 7,7% (+14,8 milioni) rispetto all’esercizio precedente. Calano i proventi finanziari (-1,8 milioni), mentre risultano in aumento le imposte sul reddito d’esercizio (+0,5 milioni).
Gli aggregati più rilevanti tra i proventi operativi, che ammontano a 209 milioni, riguardano; proventi per la didattica, costituiti quasi esclusivamente dalla contribuzione studentesca, che calano rispetto dell’esercizio precedente (20,6 milioni -2,3%); proventi da ricerche commissionate e quelli da ricerche con finanziamenti competitivi (29,1 milioni +1,8%); contributi dalla Provincia autonoma di Trento (124 milioni) dal MUR (19,1) e da altri enti, per un totale di 154 milioni, in aumento del 4,7% rispetto allo scorso anno. La Provincia autonoma di Trento ha stanziato 36,07 milioni a copertura dei crediti pregressi (ben oltre i 30 milioni garantiti dal piano di rientro) portando ad una riduzione complessiva dei crediti verso la Provincia di 21,2 milioni. A questi si aggiungono proventi e oneri finanziari e straordinari per quasi 2 milioni.
Il totale dei costi operativi si attesta a 208 milioni di euro. L’aggregato è costituito per il 38,8% (70,4 milioni) da costi per la gestione corrente e per il 56,1% (116,8 milioni) da costi per il personale. In questa ultima voce, il costo del personale dedicato alla ricerca e alla didattica è di 84,2 milioni (+5,8% rispetto al 2021). Tale incremento è dovuto sia alle entrate di nuovo personale, sia alle progressioni interne. A questi si aggiungono le imposte sul reddito pari a 7,3 milioni.
A parziale copertura dei costi del personale, l’Ateneo ha registrato nell’anno finanziamenti per 20,2 milioni prevalentemente dal Mur per piani di reclutamento e nell’ambito dei Dipartimenti di eccellenza, nonché assegnazioni specifiche dalla Pat, e altri finanziamenti su convenzioni e progetti specifici.
I costi della gestione corrente (70,4 milioni ), evidenziano un significativo incremento dell’aggregato complessivo rispetto al 2021 (+16,3%), soprattutto dovuto agli aumenti nei costi per il sostegno agli studenti (costi per dottorandi, borse di mobilità e diritto allo studio +4 milioni) costi per spese di trasferta (+2,5 milioni), costi per la gestione degli immobili e delle utenze collegate, (+1,7 milioni) e altri costi legati a servizi a supporto dell’attività di ricerca (+0,9 milioni).
Come previsto, il rettore è intervenuto nel corso della seduta per dare conto dello stato di avanzamento nell’attuazione del Piano strategico 2022/27. L’attuazione sta procedendo come previsto sotto attento vaglio della commissione di controllo. Il rettore ha evidenziato l’ottimo funzionamento della struttura di governance e il corretto utilizzo dei fondi messi a disposizione.