Trento
8 Aprile 2017

Condanna dell’Ateneo per l’incendio a Povo

Il rettore Collini, appresa la notizia: «Quello della violenza è un linguaggio che non ci appartiene. L’Università è per il dialogo, per la forza dei fatti e della ragione» Solidarietà ai colleghi del Laboratorio di Crittografia e un ringraziamento ai tecnici, già al lavoro di primo mattino. Lunedì chiusa la sede di Povo zero (via Sommarive 14) per lavori di sanificazione e pulizia

Dura condanna da parte dell’Università di Trento per il rogo, di chiara origine dolosa, che è stato appiccato nelle prime ore di questa mattina all’edificio di via Sommarive 14 a Povo (detto Povo zero), che ospita il Dipartimento di Fisica e quello di Matematica. Il rettore Paolo Collini, oggi fuori sede, ha accolto con amarezza la notizia e ferma è la sua condanna: «Chi ha compiuto questo gesto non conosce altro linguaggio che la violenza e la sopraffazione. Condanniamo chi vuole imporre in questo modo il proprio punto di vista. Il linguaggio che invece parlano la scienza e l’università è quello del dialogo, del confronto tra i diversi punti di vista. Trae la sua forza nella ricerca della verità, nei fatti e soprattutto nella ragione. Solo così, attraverso lo scambio di idee, è possibile un vero progresso».
«Ci siamo messi subito al lavoro per ripristinare la situazione», ha aggiunto il rettore. «Adesso il nostro obiettivo è quello di far riprendere le attività ordinarie. Un ringraziamento va ai tecnici dell’Ateneo che già di primo mattino si sono messi subito al lavoro per una valutazione dei danni e che nei prossimi giorni si impegneranno per far tornare tutto alla normalità e per riaccogliere la comunità studentesca e quella accademica nei locali». E un pensiero anche ai ricercatori e alle ricercatrici del Laboratorio di Crittografia, che lavorano per sviluppare sistemi di difesa dei dati e delle informazioni: «Tutta la mia solidarietà va a loro, che sono impegnati in attività di ricerca estremamente importanti per migliorare la vita di tutti noi nel campo della sicurezza. Mi auguro che possano superare presto questo incidente e riprendere serenamente le proprie attività di ricerca».
Dopo i primi sopralluoghi è emersa la necessità di chiudere l’edificio al pubblico per procedere ad una pulizia e sanificazione generale dei locali dalla fuliggine che ha invaso tutti i piani. Questo infatti sembra essere il danno maggiore, anche perché non si esclude di dover intervenire anche nella sostituzione dei soffitti in cartongesso. Pertanto l’edificio rimarrà chiuso almeno fino a tutta la giornata di lunedì. Solo allora sarà possibile avere un quadro più preciso della situazione sui locali che potranno essere via via riaperti al pubblico. L’attività didattica che ha luogo nel vicino Polo scientifico e tecnologico Ferrari avrà invece luogo normalmente.
(a.s.)