Rovereto
29 Aprile 2022

Comune di Rovereto e UniTrento, rinnovata la convenzione

Oltre 170 mila euro per progetti che avranno ricadute sulla città, ma che aprono anche nuovi orizzonti per la ricerca

È pari a 173.600 euro l’importo che il Comune di Rovereto ha messo a disposizione dell’Università di Trento per finanziare progetti di ricerca destinati ad avere una ricaduta sul territorio per il 2022, frutto della convenzione firmata già nel 2019. Si tratta di un progetto che ha come fine quello di favorire e consolidare la collaborazione tra il Comune e l’Università e concorrere alla realizzazione di iniziative di reciproco interesse e che abbraccia diverse discipline, dalle neuroscienze all’ecologia, dall’uso biomedicale della seta alla riscoperta del patrimonio storico della città.
“La collaborazione con l’Università di Trento rappresenta un investimento nel futuro, con un progetto che si apre sul territorio e che nel territorio trova sempre più nutrimento” ha spiegato il sindaco Francesco Valduga. “Con questa convenzione consolidiamo e diamo vita a ricerche che hanno una ricaduta sul nostro territorio ma che vanno oltre. L’Università interagisce con il sistema della formazione di Rovereto e si è creato un rapporto anche con le scuole superiori che abbiamo cercato negli anni di arricchire sempre più. Si parla di temi che affondano le radici a Rovereto e in Vallagarina. L’obiettivo è quello di aver sempre più Università in città per completare la filiera della formazione che è l’investimento più importante per la crescita della comunità”.
L’assessora all’Istruzione Università, Giulia Robol, ha parlato di un rapporto in continua crescita e sviluppo: “Abbiamo voluto rinnovare con piena convinzione una collaborazione che permette di consolidare un legame con l’Università che si declina come crescita del territorio. Investire sulla ricerca significa permettere lo sviluppo del pensiero, in un’ottica di rafforzamento della stessa identità e al contempo creare una offerta accademica sempre più competitiva nell’ambito nazionale e non solo”.
L’assessora Robol ha quindi illustrato nel dettaglio i progetti sostenuti dal Comune di Rovereto, sottolineando le ricadute di tipo sociale, storico ed economico della ricerca stessa e ha parlato di momenti divulgativi che vengono condivisi con i cittadini, ma ha sottolineato soprattutto il collegamento tra con le scuole superiori: “Attraverso la contaminazione che avviene già in età scolare tra gli alunni delle superiori e l’Università, possiamo far crescere la voglia di proseguire gli studi, di aumentare la propria formazione”.
Il rettore Flavio Deflorian ha sottolineato il valore dell’interazione tra Comune di Rovereto e Università di Trento e ha ribadito l’importanza di momenti di confronto e raccolta di stimoli dal territorio. “La capacità di interagire con gli attori sul territorio non è scontata ed è frutto di un lavoro iniziato anni fa. Rovereto è sempre stata in prima linea su questo fronte, forte di un’anima molto forte, molto viva, che vuole coniugare questo spirito con la volontà di crescita. Non è solo un supporto economico, ma ciò che si avverte è la percezione di un supporto, di una presenza. Saper trovare punti di connessione tra le attività l’Università svolge all’interno della città e le ricadute sulla popolazione, è qualcosa che va sottolineato”. Il rettore ha voluto ribadire il collegamento tra l’Università e le scuole superiori, evidenziando come ci sia ancora un numero troppo basso di studenti delle scuole superiori che poi si iscrivono all’università.