Career Fair 2024: l'importanza del work-life balance
Al via la fiera del lavoro dell’Università di Trento. Oltre 1.200 iscritti tra studentesse e studenti, 106 le aziende accreditate. Si parlerà anche di equilibrio tra lavoro e vita privata
Si è aperta questa mattina a Trento Expo l’edizione 2024 della Career Fair, la fiera organizzata dall’Università di Trento per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di chi studia o ha concluso da poco gli studi universitari.
Sono oltre 1.200 le studentesse e gli studenti che nelle ultime settimane si sono accreditati per partecipare a meeting corner e colloqui individuali. Tre quarti di loro hanno terminato o stanno terminando un corso di laurea magistrale; la parte restante è iscritta a un corso di laurea di primo livello. I dipartimenti più rappresentati sono quello di Economia e Management e la Facoltà di Giurisprudenza.
Centosei sono invece le aziende presenti. Tra queste, alcune delle più importanti realtà trentine – come Cassa Centrale Banca, Gpi e Dolomiti Energia – ma anche nomi di primo piano dell’imprenditoria nazionale – Bnl, Benetton e Chiesi – e internazionale, con Dana, Saint-Gobain e EssilorLuxottica. Non mancano gli operatori specializzati nel recruitment – ad esempio, Agenzia del Lavoro, Randstad e Manpower – né le organizzazioni del territorio, come Fbk, Cooperazione trentina e Consorzio dei comuni.
Nel programma della giornata, ci sono anche seminari e tavole rotonde dedicati ai temi più attuali nel mondo del lavoro. Si parlerà di aziende biotech e farmaceutiche, di percorsi umanistici, carriere diplomatiche e lavoro nei musei. Quest’anno si presterà particolare attenzione al tema del work-life balance, con una tavola rotonda con rappresentanti dell’Agenzia del Lavoro, Confindustria Trento, Ranstad e importanti aziende del territorio. Modera l’incontro Umberto Martini, delegato del rettore a tirocini curricolari e placement.
«Il rapporto tra dimensione lavorativa e personale sta acquisendo uno spazio sempre maggiore nella scelta della professione o dell'occupazione», spiega Martini. «Le nuove generazioni non valutano solo la componente "tempo di lavoro", ma guardano anche al "tempo di non lavoro". Anzi, in alcuni casi, ragionano su un'idea di "tempo di vita", con l’obiettivo di trovare un equilibrio dinamico tra la professione e tutti gli altri elementi che caratterizzano la propria proiezione futura. I colloqui di selezione si chiudono ancora con la frase "le faccio sapere": a pronunciarla, però, non è più chi si occupa del recruitment, ma il candidato o la candidata che chiede tempo per riflettere e verificare se quanto proposto realizza questo equilibrio».
L’impegno di UniTrento per far incontrare i propri laureati e laureate con il mondo del lavoro non si limita alla Career Fair. Ancora Martini: «Il collegamento con il mondo del lavoro è stato progressivamente inserito nei programmi e nei progetti formativi dell'Ateneo. Non solo prevedendo azioni specifiche, come la Career Fair, ma mettendo al centro l’attività di orientamento, lo sviluppo di competenze trasversali, la creazione di contatti stabili con aziende, organizzazioni e istituzioni, anche al fine di rendere studenti e studentesse consapevoli di cosa richiedono le diverse professioni. Dipartimenti e corsi di laurea si sono impegnati per avvicinare la didattica al mondo delle organizzazioni, coinvolgendo le imprese per coniugare elementi teorici ed elementi pratici del sapere e delle competenze».
Il programma dettagliato degli appuntamenti e la lista delle aziende presenti alla Career Fair 2024 è disponibile all’indirizzo www.careerfair.unitn.it/it