Trento
15 Giugno 2016

Brexit or Remain? Ecco cosa ne pensa la rete

Oltre un milione di conversazioni su 4mila testate online o social network analizzate in tempo reale dal progetto SENSEI. La novità del sistema: combina avanzati algoritmi che incrociano dati con l’analisi qualitativa dei ricercatori per fotografare le potenziali intenzioni di voto dei britannici. Il progetto internazionale, finanziato dalla UE, coordinato dall’Università di Trento e da Websays

Occhi puntati in questi giorni sulla Gran Bretagna chiamata nel referendum del 23 giugno a decidere delle proprie sorti e di quelle dell’Unione Europea che, in questa partita si gioca reputazione ma soprattutto stabilità. Tra exit poll, sondaggi, scommesse, campagne pro e contro, si moltiplicano i tentativi di fotografare l’orientamento dei britannici a favore della Brexit – acronimo di "Britain exit" (Britannia esce - sottinteso dalla Ue) – o invece del Remain (Rimanere - s'intende in Europa).

La discussione più accesa è però quella che sta montando sui social network e sul web che ospitano crescenti prese di posizione e commenti. Ma come avere il polso della situazione e captare l’orientamento di voto dei britannici che si esprimono online? È possibile analizzare in modo critico una tale massa di informazioni per ottenerne indicazioni attendibili? Il progetto di ricerca SENSEI, finanziato nell’ambito del 7° programma quadro della Commissione Europea, prova a fare proprio questo incrociando i risultati estratti da un sofisticato sistema di motori di ricerca con l’approccio qualitativo messo in campo dai ricercatori. Un modo nuovo di analizzare le conversazioni sui social media e sui siti di informazione per estrarne in tempo reale informazioni importanti e utili, ad esempio, per politici, commentatori o giornalisti.

Come funziona SENSEI - Sul sito del progetto - http://www.sense-eu.info/ - è consultabile una visualizzazione costantemente aggiornata delle proiezioni di voto raccolte attraverso l’analisi intelligente di oltre 200mila post giornalieri (in questi giorni il picco è di un milione) sul tema del referendum britannico sulla UE su oltre 4mila fonti diverse. Dai social network più popolari, come Twitter, Facebook, ai siti web delle testate più prestigiose fino ai blog tematici: il sistema analizza le conversazioni in più lingue, individua i post più seguiti e discussi sul tema a livello globale. Ma, soprattutto, restituisce in tempo reale l’andamento delle conversazioni pro o contro la UE sulle testate e sui blog a localizzazione britannica e nelle conversazioni in lingua inglese sui social network: uno specchio delle potenziali espressioni di voto.

«Questo progetto è unico – commenta Giuseppe Riccardi, professore all’Università di Trento e coordinatore del progetto – perché poggia le sue basi su un consorzio di università europee e istituzioni attive in ambito scientifico e tecnologico, ma anche su una rete di partner imprenditoriali leader nel loro settore. Questa rete di competenze ha permesso di ottenere passi avanti significativi dal punto di vista tecnologico e di sbloccare il potenziale economico e di comprensione della società, legato all’analisi delle conversazioni pubbliche online».

Una tecnica, quella messa a punto per il referendum, britannico, che è stata già testata con successo da Websays per predire il risultato delle recenti elezioni in Spagna (https://websays.com/es/politica/elecciones-26j-nuevo-proyecto-de-estudio-politico/). «Altri gruppi di ricerca stanno analizzando le conversazioni sui social network – spiega Hugo Zaragoza, fondatore di Websays – ma noi siamo gli unici a farlo combinando le tecnologie di apprendimento e riconoscimento automatico con l’analisi umana. Un approccio che può dare valore reale, spendibile in ambito commerciale, e aiutare a predire con maggiore efficacia di chiunque altro l’esito di una consultazione».

«Le recenti elezioni in Gran Bretagna – aggiunge Massimo Poesio dell’Università di Essex, partner del progetto SENSEI – hanno dimostrato quanto possano essere fuorvianti  i sistemi tradizionali di exit poll. Aggiungere un elemento umano ai soliti sistemi di analisi dati di tipo informatico ci ha permesso di ottenere una visione di gran lunga più accurata e attendibile. Siamo certi che questo tipo di approccio possa essere di grande interesse per le future applicazioni commerciali ma anche per chi mira a restare sintonizzato con i temi di discussione che spopolano online in ciascuna nazione».

Il progetto – Il consorzio SENSEI, finanziato nell’ambito del 7° programma quadro della Commissione Europea (2013-16) è frutto della partnership pubblico-privata messa in piedi per analizzare milioni di conversazioni espresse ogni giorno su blog e social network primariamente per scopi commerciali, ma anche per analisi di tipo istituzionale (come nel caso del lavoro sul referendum britannico). Promotori del progetto sono Websays e l’Università di Trento, con il SIS Lab del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione. Del gruppo di ricerca fanno parte anche le università di Essex, Aix Marseille e Sheffield. 

(a.s.)