Rovereto
18 Febbraio 2019

Benedetta Tobagi: cosa fare delle macerie?

Venerdì 22 febbraio alle 18 a Rovereto sarà protagonista di “Attraversamenti”. Suo padre venne ucciso quando lei aveva tre anni

Nell’incontro con il pubblico l’esperienza di orfana, il paradosso di un nome onnipresente e di un vuoto abissale, la faticosa costruzione della sua identità

«Sono sempre stata la figlia del “povero Walter” (un’espressione che detesto), famoso inviato speciale del Corriere della sera, vittima della barbarie terroristica, ogni minuto della mia vita; prima di essere me, mi sono dibattuta a lungo tra “Benedetta” e “la figlia di Tobagi”, eroe e martire. Far coesistere i due mondi non è stato ovvio né facile. Tanto più che ogni giorno sperimentavo, fin nelle piccole cose, di non essere figlia, ma orfana. Una scorticatura su cui non ricresce mai la pelle. Paradossale: non poter dimenticare neanche un momento un padre che non c’è e non potrai mai avere vicino. Un nome onnipresente e un vuoto abissale».
Così scrive Benedetta Tobagi in “Come mi batte forte il tuo cuore”, il libro in cui racconta le ragioni dell'omicidio del padre Walter, nel maggio del 1980, e l'elaborazione del lutto.Aveva tre anni. Un’età che consente solo qualche frammento di ricordo. Lei è cresciuta così, con l’assenza fisica e la presenza emotiva di suo padre, giornalista impegnato in inchieste sul terrorismo, rimasto vittima di quello stesso vortice di violenza che allora insanguinava l’Italia.
In lei storia pubblica e privata s’intrecciano perché “ritrovare” suo padre e la pienezza della sua identità vuol dire recuperare almeno due decenni di vicende italiane. Nei suoi libri ripercorre varie pagine degli anni di piombo come la strage di Brescia (“Una stella incoronata di buio”).“Cosa fare delle macerie?” sarà il filo conduttore dell’incontro con Benedetta Tobagi, il 22 febbraio ad “Attraversamenti. Momenti d’incontro con la letteratura. I venerdì alle 18” nell’aula magna di Palazzo Piomarta (Rovereto – Corso Bettini, 84).
A dialogare con lei sarà Alberto Pacher (psicologo psicoterapeuta, Azienda provinciale per i servizi sanitari, Trento).
L’appuntamento, a ingresso libero, rientra in un progetto organizzato per la cittadinanza dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento con il patrocinio del Comune di Rovereto e in collaborazione con l’associazione culturale Rapsodia.
(e.b.)