Appello a donarsi
Midollo osseo e sangue. L’Università di Trento stringe accordi con Admo e Avis del Trentino per sensibilizzare l’Ateneo, in particolare la comunità studentesca, alla cultura della donazione e alla pratica del volontariato. Tra gli obiettivi: favorire adesioni tra le persone sotto i 35 anni
Dalla battaglia green per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici alle numerose esperienze umanitarie in tanti paesi. La gioventù è per definizione l’età della voglia di cambiare il mondo, dell’idealismo, della generosità. È su questo tasto che fanno leva gli accordi stipulati oggi dall’Università di Trento per favorire la diffusione della cultura della donazione e la pratica del volontariato. Gli obiettivi sono promuovere attività di informazione e sensibilizzazione rivolte all’Ateneo, in particolare alla comunità studentesca, e favorire le donazioni di midollo osseo e sangue tra le persone più giovani.
Suscitare nuove adesioni in questa fascia d’età è importante per rinnovare le fila di donatori e donatrici di sangue ed è fondamentale nel caso del midollo osseo. Nel primo caso, è possibile associarsi ad Avis dai 18 ai 60 anni. Nel caso del midollo osseo uno dei requisiti per candidarsi come potenziale donatore per chi è malato di leucemia o di altre forme gravi di malattie del sangue è avere tra i 18 e i 35 anni. Dopo l'iscrizione al Registro italiano poi si può donare fino al compimento dei 55 anni.
L’Università di Trento con il rettore Flavio Deflorian oggi a Palazzo Sardagna ha firmato, così, una convenzione quadro con Admo Trentino, l’Associazione donatori midollo osseo, rappresentata dalla presidente Ivana Pasqua Lorenzini, e un’altra con Avis, l’Associazione volontari italiani del sangue del Trentino, sottoscritta dalla presidente Elisa Viliotti.
Dal 1992, anno di fondazione di Admo Trentino, sono state più di 100 le donazioni dal Trentino. Un traguardo significativo, soprattutto perché la compatibilità di midollo osseo tra persona che dona e persona ricevente non consanguinea è rarissima: una su 100 mila.
Avis del Trentino, attivo dal 1995 e attualmente presente sul territorio provinciale con 47 sedi, nel corso del 2021 ha fatto registrare 24.252 donazioni di sangue grazie a una platea di 21.393 persone donatrici.
Ora le due associazioni, in accordo e in collaborazione con l’Ateneo, metteranno a disposizione materiali, attrezzature e personale per le attività di informazione e sensibilizzazione rivolte alla comunità universitaria e UniTrento, da parte sua, identificherà la disponibilità di spazi e personale per le varie iniziative. Nell’ambito della convenzione le due associazioni e UniTrento potranno concordare la realizzazione di progetti di ricerca o altre attività di comune interesse (tirocini, stage, premi di laurea). L’Università di Trento ha indicato Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Ateneo, quale componente di entrambi i comitati di coordinamento; Avis ha scelto la propria presidente Elisa Viliotti e Admo Monica Fantini, responsabile della comunicazione dell’associazione. Anche Poggio e Fantini oggi erano presenti alla firma in Rettorato. I comitati di coordinamento avranno il compito di individuare di volta in volta le modalità di collaborazione e effettueranno il monitoraggio delle iniziative comuni.
Entrambi gli accordi hanno durata di tre anni dalla stipula e possono essere rinnovati.
Le convenzioni quadro si inseriscono nel solco di relazioni intessute negli anni tra l’Ateneo di Trento e le due realtà associazionistiche. Si può citare, ad esempio, il progetto di ricerca sul bilancio sociale di Avis del Trentino, nel quale svolgono il tirocinio quattro studenti e studentesse del Dipartimento di Economia e Management di UniTrento.