Anvur: UniTrento sempre al top per qualità della ricerca
Nella Valutazione della qualità della ricerca (VQR) resa nota oggi dall’Anvur, l’Ateneo trentino si conferma al vertice tra le università statali nella sua classe di riferimento dimensionale relativa ai prodotti presentati. All’interno del gruppo di riferimento ottima la performance dell’Ateneo per la qualità dei prodotti presentati sia da personale accademico permanente, sia dal personale neoassunto o di recente promozione. La soddisfazione del rettore Flavio Deflorian
Ottimi risultati per l’Università di Trento oggi dall’ANVUR. L’Ateneo si colloca al primo posto per la qualità della produzione scientifica nella sua classe di riferimento (una delle quattro in cui sono stati suddivisi gli atenei statali sulla base del numero di prodotti presentati). La notizia è arrivata poco fa dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario che, in una conferenza stampa a Roma, ha reso noti i risultati dell'ultima campagna di valutazione per la qualità della ricerca (VQR). La valutazione ha riguardato le pubblicazioni e i casi di studio di terza missione – i progetti che hanno un impatto significativo sulla società – nel quinquennio 2015-2019. Ad essere valutate sono state complessivamente 134 istituzioni di ricerca, tra cui 98 università tra statali e non statali. L’Anvur ha comunicato le medie dei punteggi (R) di ciascuna istituzione.
Si tratta di una valutazione importante perché, oltre a fornire una fotografia della ricerca italiana, i risultati della VQR saranno utilizzati dal MUR per ripartire, già dal 2022, l’80% della parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e per individuare i dipartimenti degli atenei statali italiani che potranno competere per ottenere un importante finanziamento straordinario destinato a sostenere un progetto di ricerca e sviluppo quinquennale.
Il risultato UniTrento - L’Università di Trento ha partecipato con 666 docenti, ricercatrici e ricercatori accreditati che hanno presentato 1808 prodotti valutabili e 7 casi di terza missione.
Le università statati sono state suddivise in quattro quartili a seconda del numero dei prodotti presentati. L’Ateneo trentino, per quanto riguarda prodotti di tutti i ricercatori (personale permanente e neoassunto) è stato raggruppato insieme ad altri 14 atenei Napoli Parthenope, Venezia Cà Foscari, Ferrara, Bergamo, Marche, Piemonte orientale, Brescia, Chieti e Pescara, Insubria, l’Aquila, Foggia, Salento, Sassari, Basilicata.
L’Università di Trento si è classificata prima nel suo quartile per la qualità dei prodotti presentati sia dal personale permanente, sia dal personale che è stato assunto o ha conseguito avanzamenti di carriera.
Una notizia accolta con soddisfazione dal rettore Flavio Deflorian: «Il nostro Ateneo si mostra in costante miglioramento, alla luce delle performance dei nostri giovani ricercatori e ricercatrici, neoassunti o che hanno avuto avanzamenti di carriera, che con le loro pubblicazioni alzano ulteriormente la qualità media della produzione scientifica UniTrento. Si conferma quindi la bontà delle politiche di reclutamento condotte negli ultimi anni dai vari dipartimenti dell’Ateneo. Attendiamo di fare ulteriori analisi nelle prossime settimane quando saranno disponibili dati di dettaglio».
Per i restanti profili (dottorati di ricerca e terza missione) è stata invece resa nota la classifica generale che vede rispettivamente l’Università di Trento all’ottavo posto per il profilo C relativo a chi ha conseguito il dottorato di ricerca e al ventesimo per il profilo D, riguardante la Terza missione.
I lavori di valutazione della VQR sono iniziati a novembre 2020 e sono terminati a febbraio 2022. I dati sono disponibili nel comunicato stampa e nel materiale messo a disposizione da Anvur sul suo sito e ripreso in allegato.