Rovereto
5 Luglio 2017

Pianto infantile, un codice da decifrare

Si apre domani in Trentino il 13° incontro internazionale di studio del settore. Le sessioni riservate si terranno a Castel Noarna (Nogaredo). Sabato 8 luglio, giornata conclusiva, i lavori si sposteranno a Rovereto e saranno aperti al pubblico. Dalle 9.30 a Palazzo Piomarta (Istruzione), sede del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento, si parlerà di cause e trattamento delle coliche nei primi anni di vita

Fame, paura, dolore o semplicemente voglia di coccole. Nei primi mesi di vita non si ha che il pianto per esprimere bisogni e richieste. Solo chi ha esperienza riesce a distinguere un tipo di pianto da un altro e quindi a decodificare il messaggio in maniera corretta. Da quanto e come un bimbo o una bimba piangono, inoltre, si possono rilevare sintomi dei disturbi dello spettro autistico e quindi intervenire in modo precoce.
Il pianto infantile è oggetto di studi da numerosi decenni. Soprattutto negli ultimi anni l’integrazione e interazione tra più discipline ha permesso di “mappare” le diverse tipologie di pianto per meglio comprendere le necessità espresse. Il pianto, insieme al sorriso, è il primo modo di comunicare e quindi è importante tenere in considerazione il forte impatto che esso ha sulla vita dei neo-genitori e, viceversa, come le cure genitoriali possano a loro volta avere un effetto sul pianto.
Queste tematiche saranno al centro della 13esima edizione dell’International Infant Cry Workshop, incontro internazionale di settore, che si terrà in Trentino da domani, giovedì 6, a sabato 8 luglio. Il convegno (dal titolo “Neurobiology of Infant Crying: Integrating genes, brain, behavior, and environment”) affronta il pianto infantile non solo da diverse prospettive disciplinari, ma anche culturali, con ospiti che provengono da Australia, Europa, Asia e America, partecipazioni rese possibili grazie al programma messo a punto congiuntamente dalle Università di Trento, Nagasaki, Singapore e Basilea. Importante il ruolo organizzativo svolto dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento con la presenza nel comitato scientifico dei docenti Gianluca Esposito e Paola Venuti (che ne è anche la direttrice).
Nelle giornate di studio, che si terranno a Castel Noarna (Nogaredo – Trento), verrà posta una particolare attenzione ai meccanismi neurali e genetici che modulano l’espressione del pianto. Inoltre vi saranno sessioni specialistiche sulle coliche infantili, una condizione estrema che crea profondo disagio sia al neonato sia ai genitori.
Sabato 8 luglio, giornata conclusiva, questa problematica sarà approfondita con interventi di esperti come Ian St James-Roberts (University College London, Gran Bretagna), Dieter Wolke (University of Warwick, Gran Bretagna), Morten L. Kringelbach (Oxford University, Gran Bretagna) e Marc H. Bornstein (National Institutes of Health, USA) circa l’impiego di nuove metodologie e di corsi online rivolti ai neogenitori. Data la rilevanza della tematica, i lavori si sposteranno a Rovereto e saranno aperti al pubblico (gli interventi saranno in inglese). L’appuntamento è dalle 9.30 alle 11.30 a Palazzo Piomarta (Istruzione), nell’aula magna del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento (Rovereto – Corso Bettini, 84).
(e.b.)

Per maggiori informazioni: http://abp.dipsco.unitn.it/iicw/index.html