Trento
3 Ottobre 2017

Nobel per le onde gravitazionali: soddisfazione della fisica trentina

Nell’annuncio del Nobel per la Fisica 2017 a Rainer Weiss, Kip Thorne e Barry Barish menzionata la collaborazione Ligo-Virgo in cui Trento ha un ruolo di primo piano. L’osservazione delle onde gravitazionali e l’astronomia “multimessaggera” le sfide di ricerca su cui Trento continua a investire. Thorne fu a Trento nel 2001

Le onde gravitazionali conquistano il Nobel. È di poco fa l’annuncio dell’Accademia svedese delle scienze che ha conferito il massimo riconoscimento scientifico ai tre fisici americani Rainer Weiss del Massachusetts Institute of Technology, Kip Thorne e Barry Barish del California Institute of Technology "per il contributo decisivo al rilevatore Ligo e all'osservazione delle onde gravitazionali". Previste da Einstein nella teoria della relatività, le onde gravitazionali sono state osservate per la prima volta nel 2015 dall'antenna americana Ligo. E in quella occasione il gruppo Trento-Padova – che per l’Università di Trento vede coinvolto in prima linea il Dipartimento di Fisica – giocò un ruolo fondamentale nel intercettare il segnale.
«Oggi sentiamo anche nostro questo premio Nobel. Siamo davvero soddisfatti del riconoscimento che è stato dato in particolare a Rainer Weiss, fondatore di LIGO, e a Kip Thorne, teorico della conoscenza sui buchi neri» commenta Giovanni Prodi, del Dipartimento di Fisica e coordinatore dell’analisi dati di Virgo. «Nell’annuncio dell’assegnazione del Nobel lo speaker ha menzionato la collaborazione Ligo-Virgo. Un’impresa che vede Trento impegnata dal 2007. Abbiamo avuto un ruolo attivo il 15 settembre 2015 proprio nel riconoscimento e nell’interpretazione dei primi segnali che hanno sbalordito il mondo. Oggi siamo impegnati nel completamento della rete di osservatorio globale. Abbiamo accumulato osservazioni di interesse scientifico estremamente rilevante, che possono portare a breve a nuove scoperte nell’ambito di quella che viene definita l’astronomia “multimessaggera”. L’astronomia che si fonda sull’osservazione congiunta tra onde gravitazionali, luce e onde elettromagnetiche, e lo studio dei a raggi cosmici di alte energie».
«Trento è solidamente introdotta in questa collaborazione mondiale» aggiunge Lorenzo Pavesi, direttore del Dipartimento di Fisica. «E in futuro l’interesse è destinato a crescere dato che il Dipartimento ha di recente investito nel reclutamento di un ricercatore di Caltech – Antonio Perreca chiamato per sviluppare a Trento i rivelatori della prossima generazione di interferometri di onde gravitazionali – e sta formando un gruppo sinergico con le competenze teoriche in simulazioni di onde emesse da stelle di neutroni con il gruppo del professor Bruno Giacomazzo».
Kip Thorne fu ospite a Trento nel 2001 per partecipare al meeting dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA per il progetto spaziale LISA Pathfinder. In quella occasione visitarono anche i laboratori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Ad accompagnarli il professor Stefano Vitale, principal investigator della missione, che oggi commenta: «Il riconoscimento che corona due anni di trionfi nel campo, la prima osservazione di LIGO, l’entrata in funzione di Virgo, il successo di Lisa Pathfinder, e 50 anni di lavoro di una comunità internazionale di scienziati entusiasti e coraggiosi».
(a.s.)