13 Maggio 2016

Mauro Rostagno, un ricordo lungo 28 anni

Oggi pomeriggio a Sociologia lo scoprimento di una targa per il giornalista antimafia che aveva studiato in via Verdi

Trento, 13 maggio 2016 – (e.b.) Proprio nel giorno in cui a Palermo si apriva il processo di appello per l’omicidio di Mauro Rostagno, Sociologia ne ha celebrato l’impegno civile con lo scoprimento di una targa collocata nell’edificio di via Verdi, fuori di un’aula al secondo piano.
«L’Università di Trento – ha detto Mario Diani, direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale salutando gli studenti di ieri e di oggi che nel pomeriggio hanno partecipato all’iniziativa – ha avuto bisogno di 28 anni per decidere di ricordare un suo vecchio studente, certo “impertinente”, caduto per mano mafiosa. Tanti quanti saranno serviti alla giustizia – sempre che la sentenza di primo grado venga confermata – per identificare i suoi assassini».
Rostagno, studente di Sociologia a Trento alla fine degli anni Sessanta, venne ucciso il 26 settembre 1988 in Sicilia per il suo impegno nel giornalismo investigativo e nella denuncia delle collusioni politico-mafiose.
«Ricordare Rostagno – ha ripreso Diani – significa innanzitutto dire che la lotta alla criminalità organizzata non può dipendere esclusivamente dall’azione delle forze dell’ordine, ma richiede anche un’opinione pubblica e in particolare un sistema dell’informazione attenti e partecipi».
Su Mauro Rostagno «eroe civile e interprete di un coraggioso giornalismo d’inchiesta sino al sacrificio della vita» si è soffermato Fabrizio Ferrari, presidente dell’Associazione Sociologia Trento 1962, che ha collaborato con il Dipartimento nell’organizzazione dell’iniziativa.
«L’aver posto l’iscrizione alla memoria di Rostagno nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale – ha sottolineato Ferrari – è un atto di alto valore morale perché vuole ricordare alle future generazioni, chi, educato in Via Verdi, ha pagato con la vita l’affermazione della legalità. Da giornalista dico che il nome di Mauro si aggiunge alla lunga lista di quei colleghi che sono morti per la libertà , la democrazia e la legalità. È una lista di nomi purtroppo assai lunga, di eroi spesso dimenticati».
Diani ha poi sottolineato come ricordare Rostagno significhi riflettere sul «mutamento sociale come processo contraddittorio, aspro e spesso violento. La frase sulla rivoluzione che “non è un pranzo di gala” avrà anche fornito in molti casi la giustificazione per varie nefandezze, ma cattura anche una verità profonda che si può estendere a ogni tentativo di modificare in misura significativa qualche aspetto dell’ordine sociale esistente o anche soltanto delle convenzioni: non a caso uno dei forum del prossimo Festival dell’economia si chiede “L’innovazione è un pranzo di gala?” Attraversiamo in questi anni dei cambiamenti la cui portata è molto difficile da valutare ed è bene non dimenticarsi di questo principio».
Per Diani «Rostagno ha rappresentato una via di uscita non violenta e non moralistica dalla stagione dei movimenti di protesta degli anni ’60 e ’70 che può fornire un esempio anche per la situazione odierna». 
Un saluto è stato portato oggi anche da Cecilia Meggio, in rappresentanza degli studenti e delle studentesse di Sociologia di oggi. «Abbiamo intrapreso un percorso di riscoperta degli anni e delle persone chiave che hanno caratterizzato la storia del nostro Dipartimento. Vorremmo che questa targa segnasse non tanto la fine di questo percorso, ma un nuovo inizio. Di Rostagno ricorderemo l’impegno civile che ebbe da studente nel promuovere i valori della solidarietà e del bene comune».
L’iniziativa è proseguita, nell’aula 16, con la conferenza di José Luis Cabaço sul tema “Mozambico tra speranze e realtà. La difficile strada della democrazia in Africa tra colonialismo, tribalismo e democrazia”. Il professor Cabaço, laureato in Sociologia a Trento, è figura di spicco della società mozambicana, Paese in cui ha ricoperto anche vari ruoli ministeriali.
La conferenza ha segnato l’avvio di una serie di attività che proseguirà nel prossimo anno accademico con i “Seminari Mauro Rostagno in politica del conflitto/Mauro Rostagno seminars in contentious politics”, cicli di incontri che ogni anno porteranno a Trento un visiting professor di fama internazionale per approfondire, da una prospettiva non solo sociologica ma anche politologica, storica o di altre scienze sociali, aspetti rilevanti dei conflitti contemporanei. La decisione di ricordare Mauro Rostagno con una targa e con questi momenti di confronto era stata presa lo scorso novembre dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale.

Ecco il testo dell'incisione:

"Alla memoria di Mauro Rostagno
studente contestatore a Trento
Laureato in Sociologia con lode
Spirito libero
Assassinato a Lenzi di Valderice (Trapani)
per le sue inchieste sul fenomeno mafioso
il 26 settembre 1988

Il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
e gli studenti di allora"

 

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