Trento
15 Marzo 2018

L'obbedienza trentina vista da Giorgio Galli

Il politologo lunedì 19 marzo alle 17 parteciperà alla presentazione della ristampa in ebook del “Manuale d’ufficio per il clero curato”, di don Gioachino Bazzanella, pubblicato per la prima volta nel 1881 (Polo culturale diocesano Vigilianum, Trento – Via Endrici, 14). Martedì 20 marzo alle 10 interverrà sul tema “50 anni dopo il '68” (Palazzo di Sociologia, Trento – Via Verdi, 26). Entrambi gli incontri sono aperti alla cittadinanza

«Quando Francesco Alberoni mi propose di accompagnarlo a Trento, nominato direttore del neonato Ateneo, me ne parlò come di una “Nanterre italiana”. Ma che Trento non fosse Parigi era del tutto percepibile quando vi giunsi nel 1969». Così Giorgio Galli, già docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Sociologia di Trento, ricorda il suo approdo in città. E, in occasione della ristampa digitale del “Manuale d’ufficio per il clero curato” di don Gioachino Bazzanella, Galli afferma: «Il manuale ora ripubblicato è un documento di continuità, espressione della vocazione trentina all’obbedienza», «una vocazione per contrastare e superare la quale non poteva bastare la breve fiammata ribelle del “Sessantotto”», «oltre il tempo, a Trento si continua a obbedire».
Galli nei prossimi giorni sarà in città per due momenti. Lunedì 19 marzo alle 17 al Polo culturale diocesano Vigilianum parteciperà assieme ad Alberto Folgheraiter, Casimira Grandi, Katia Pizzini e Marta Villa alla presentazione della ristampa e-book del “Manuale d'ufficio per il clero curato”, un volume di 1.108 pagine pubblicato la prima volta nel 1881, un affresco di vicende collettive in Trentino tra arcaismo e contemporaneità. «Il “Manuale”, compilato da don Gioachino Bazzanella, illustra(va) le leggi dello Stato Austriaco, le disposizioni dell’Ordinariato, i decreti e riporta(va) i formulari, utili per svolgere correttamente quelle funzioni di Ufficiali dello Stato civile che il Clero “austriaco” ebbe sino al 31 dicembre 1923. Vale a dire, la regolare tenuta dei registri dei nati, dei morti e dei matrimoni» ricorda Alberto Folgheraiter.
L’edizione digitale è stata curata da Casimira Grandi, nell’anno europeo del Patrimonio culturale, con saggi introduttivi di Giorgio Galli e Alberto Folgheraiter. «La consuetudine di ricerca mi ha indotta al confronto con la storia sociale ottocentesca, quella che ancor oggi costituisce la struttura profonda nella contemporaneità trentina» racconta Casimira Grandi. La professoressa aggiunge: «La fusione di funzioni religiose e civili nella figura del “parroco ufficiale di stato civile” ha consentito al clero curato di lasciarci un’architettura culturale fatta di anime, nomi e numeri, dove l’ethos degli antenati è la costruzione collettiva ancora in grado di dare una grammatica di vita, una memoria che s’interfaccia nella cognizione sociale del contemporaneo».
L'iniziativa rientra tra le attività sviluppate nell’ambito della convenzione tra l'Università di Trento e Arcidiocesi di Trento/Polo culturale diocesano Vigilianum.
Martedì 20 marzo alle 10 al Palazzo di Sociologia (aula Andreatta) Giorgio Galli incontrerà poi studenti e studentesse di Storia contemporanea del corso di laurea in Sociologia. Il suo intervento avrà come titolo “50 anni dopo il '68”. Entrambi gli incontri sono aperti alla cittadinanza.
(e.b.)