Trento
24 Ottobre 2023

Ingegneria: tre dipartimenti collaborano con due ordini

Firmato oggi in Rettorato l’accordo di collaborazione con gli ordini degli ingegneri di Belluno e di Treviso. Dopo la convenzione con l’Ordine di Trento, si allarga l’intesa per la formazione professionale avanzata che vede protagonisti i Dipartimenti di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria industriale e Ingegneria e Scienza dell’Informazione di UniTrento.

In campo iniziative congiunte per promuovere una formazione continua, concreta e attenta agli sviluppi più recenti della professione ingegneristica. Ascolto e dialogo per aumentare la capacità competitiva sul mercato e disegnare corsi di laurea ancora più efficaci per trovare lavoro

Dopo l’accordo con tra l’Ordine di Trento, siglato a inizio anno, i dipartimenti dell’area dell’ingegneria dell’Università di Trento allargano i confini e aprono alla collaborazione anche con l’Ordine degli ingegneri di Belluno e con quello di Treviso. La firma del primo accordo quadro di collaborazione si è tenuta oggi in Rettorato da parte dei vari rappresentanti: i tre direttori di dipartimento - Oreste S. Bursi per l’Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Alessandro Pegoretti per l’Ingegneria industriale, Paolo Giorgini per l’Ingegneria e Scienza dell’Informazione – la presidente dell’Ordine degli ingegneri di Belluno, Eleonora Dalla Corte e la presidente dell’Ordine di Treviso, Eva Gatto. La firma è avvenuta alla presenza del rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian.

Come per la precedente convenzione con l’Ordine degli ingegneri di Trento, anche queste due nuove convenzioni stabiliscono la cornice entro la quale promuovere nuove attività, in particolare, per l’aggiornamento professionale destinato a ingegneri e ingegnere già in attività. La formazione continua è infatti uno dei punti di forza sul quale l’Ateneo trentino si è accreditato con ordini professionali e associazioni di categoria e anche una delle leve per mantenere un contatto costante e un dialogo aperto con il mondo delle professioni. L’ascolto delle esigenze formative delle varie categorie e del mondo del lavoro è infatti una delle premesse per costruire percorsi di formazione per le nuove generazioni di professionisti che siano ancora più completi ed efficaci nella ricerca di un impiego. Le due intese perfezionate oggi consentono, in questo senso, di porre le basi per la co-progettazione di iniziative di formazione per chi già opera o intende lavorare come ingegnere/a ed è coinvolto nel monitoraggio delle esigenze formative del settore civile e industriale.
Obiettivo della collaborazione con entrambi gli ordini è anche quello di potenziare la capacità di innovazione tecnologica e organizzativa del territorio, favorendone lo sviluppo e la competitività a livello nazionale e internazionale. Per fare questo è necessario investire nello sviluppo e nell’aggiornamento di competenze culturali-tecniche e scientifiche di alta qualità, progettate in ambito accademico fianco a fianco con chi già opera nel settore.
In vista delle complessità presenti e future, spesso non si tiene conto di dimensioni ampliate. Per questo le tendenze dell’ingegneria di domani alle soglie di una nuova era di eclettismo, non costituiranno una creazione/realizzazione significativa di categorie singole di ingegneri, ma saranno invece opera di un sistema più ampio di competenze e discipline; competenze e discipline che sono per la maggior parte presenti nei dipartimenti di ingegneria di UniTrento e che sono sempre più amalgamate e valorizzate anche con interazioni interdipartimentali e con il tessuto produttivo e sociale.
Un impegno che per quanto riguarda UniTrento rientra tra le attività messe in campo per entrare in relazione con il tessuto produttivo e sociale del territorio, mettendo a disposizione le proprie competenze e le proprie infrastrutture di servizio. Quella che, oltre alla didattica e alla ricerca, viene definita la cosiddetta “terza missione” dell’Università. Per le ingegnere e gli ingegneri, del resto, la formazione continua è un obbligo statutario necessario “per mantenere le proprie capacità professionali ad un livello adeguato allo sviluppo della tecnologia, della legislazione, e dello stato dell’arte della cultura”.
Durante l’incontro in Rettorato è emerso in particolare il valore aggiunto che porta con sé la possibilità di uno scambio reciproco di esperienze, sia per arricchire la didattica universitaria e renderla più completa, sia per offrire nuovi spunti per le attività di ricerca. «Questo accordo permetterà ai professionisti di offrire all’Università un contributo prezioso di competenze e esperienza sul campo, utile a formare le ingegnere e gli ingegneri di domani. D’altra parte sarà anche un’occasione per progettare iniziative di formazione continua ancora più efficaci che permettano un aggiornamento professionale spendibile e al passo con le evoluzioni tecnologiche» hanno sottolineato le presidenti Dalla Corte e Gatto.

(a.s.)