Trento
30 Settembre 2016

Industria 4.0: anche UniTrento e Unibz con gli atenei del Triveneto

L’Università di Trento e la Libera Università di Bolzano entrano nel progetto del nuovo Competence Center, costituito dagli atenei del nord est nell’ambito del Piano nazionale Industria 4.0. La firma del Memorandum d’intesa fra i rettori degli atenei coinvolti - Ca’ Foscari Venezia, Padova, Verona, Iuav di Venezia, Trento, Bolzano, Udine, Trieste e Trieste Sissa – è avvenuta questa mattina a Padova alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda

Il ministro ha scelto di presentare il Piano Industria 4.0 in occasione di Padova Nòva – Open Innovation Days. Una vetrina importante per lanciare un piano che avrà nelle università i partner strategici per promuovere investimenti, produttività e innovazione per il nostro Paese. Obiettivo: portare l’Italia a una produzione sempre di più basata su un utilizzo di macchine e processi intelligenti, interconnesse e collegate ad internet, con un impegno pubblico di 13 miliardi di euro, distribuito in sette anni tra il 2018 e il 2024. 
Le università del Nord Est giocheranno un ruolo importante perché, insieme, saranno incluse tra i Competence Center previsti dal Piano nazionale Industria 4.0, come centri di eccellenza selezionati di assoluto valore internazionale, che promuoveranno i processi di ricerca e innovazione a livello territoriale.
Soddisfazione per la firma di oggi è stata espressa dal rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, e dal presidente della Libera Università di Bolzano, Konrad Bergmeister: «Si tratta di una grande occasione per fare rete a livello territoriale tra i vari atenei e i sistemi produttivi del Triveneto» hanno commentato. «E anche per mettere a frutto le competenze di cui è ricco il Trentino Alto Adige/SüdTirol. Un’opportunità per giocare insieme, nella stessa squadra, in una partita che può disegnare lo sviluppo del nostro Paese nell’innovazione, nella produttività e nella competitività a livello internazionale. Promotrici del progetto le università di Venezia e Padova che hanno giocato un ruolo chiave nell’includere nel Piano nazionale il Triveneto, una delle aree industriali più vitali del Paese, e nell’estendere la collaborazione verso i nostri atenei. Al loro impegno e alla loro visione strategica dobbiamo questo risultato importante».
(a.s.)