Trento
2 Settembre 2016

Giovani: la difficoltà di diventare adulti

Sulla transizione dalla scuola all’emancipazione nella vita e nel mondo del lavoro dei giovani europei pesano le conseguenze della crisi della società industriale. A questo si aggiungono gli assetti istituzionali dei singoli Paesi che sfavoriscono la transizione alla vita adulta delle giovani generazioni. Un convegno mette a fuoco il momento, sempre più difficile, del diventare adulti, con uno sguardo alle conseguenze sociali ed economiche per l’individuo e la collettività nel lungo periodo

L’Unione Europea non cresce e fatica a ristabilire al proprio interno le condizioni per garantire equilibrio sociale, prospettive di benessere generalizzate e riduzione delle disuguaglianze. Tra le categorie che più pagano le conseguenze di questa situazione, in Italia vi sono sicuramente i giovani: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni (la quota di giovani disoccupati sul totale delle forze di lavoro giovanili) secondo le ultime stime Istat rese note nei giorni scorsi è infatti pari al 39,2%, ma la quantità di giovani che nemmeno più si attivano per cercare un lavoro è ancora più preoccupante, come il dato sui NEET (un giovane su tre nella fascia 18-29 anni) ci ricorda. In queste circostanze sembra sempre più difficile per i giovani costruire il proprio futuro professionale, farsi una famiglia e gettare le basi per sostenersi economicamente nel lungo periodo.
Nei prossimi giorni si terrà a Trento un convegno internazionale che avrà come obiettivo quello di analizzare la fase di transizione alla vita adulta, momento cruciale in cui i giovani avviano la costruzione del proprio futuro. È infatti questo il momento in cui non solo gli individui impostano il proprio personale domani, ma le stesse società europee stabiliscono le proprie specifiche linee di sviluppo e di investimento sul futuro collettivo. Perché è evidente che la qualità delle società europee di domani dipende da come oggi queste società gestiscono la transizione alla vita adulta delle loro giovani generazioni.
La rete di ricerca European Research Network on Transitions in Youth (TIY), si occupa proprio della transizione giovanile dai percorsi educativi e scolastici al lavoro e delle implicazioni a livello economico e sociale che da una buona gestione di tale processo discendono. Il network ha scelto il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento come sede della sua conferenza annuale, giunta quest’anno alla 24esima edizione. Il convegno si terrà da mercoledì 7 a sabato 10 settembre al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale (via Verdi 26) ospitato dal Centro studi sulla diseguaglianza sociale (CSIS) dell’Università di Trento.
Uno sguardo al tema di quest’anno lo offrono i sociologi Paolo Barbieri, Giampiero Passaretta e Stefani Scherer dell’Università di Trento che hanno seguito l’organizzazione della conferenza: «Al termine degli studi, i giovani sono finalmente pronti per entrare nella fase adulta della loro vita. Un momento in cui solitamente cercano di mettere a frutto le competenze acquisite durante gli anni di educazione formale e di imboccare strade professionali che soddisfino le loro preferenze e aspirazioni. Tuttavia, con la fine della società di tipo industriale, questo passaggio dalla scuola all’impiego non costituisce più l’unico, esclusivo momento di ingresso nella vita adulta. A rendere questo confine sempre più sfumato sono altri passaggi rilevanti – come il matrimonio, la formazione di una famiglia o la nascita dei figli, ma anche il rientro nel circuito della formazione – o le “false partenze” che bloccano i giovani nel mercato del lavoro “secondario” o precario. Gli scienziati sociali cercano di analizzare questa transizione sempre più dilatata e le sue conseguenze sullo sviluppo della loro vita futura e sulla società, così come il ruolo delle istituzioni nazionali (sistemi di welfare, mercati del lavoro, scuola, modelli familiari) nel favorire od ostacolare tale processo evolutivo». A Trento si ritroveranno in molti, sociologi, economisti e demografi sociali provenienti da tutta Europa, giovani dottorandi e post-doc così come senior researchers, per confrontare - risultati di ricerca alla mano - la situazione dei vari Paesi europei, individuare criticità e proposte di policies per favorire la transizione alla vita adulta delle giovani generazioni.
Tra i temi in discussione: l’equilibrio tra studio e lavoro, il valore di un dottorato di ricerca, le differenze etniche e il loro peso nell’ingresso del mondo del lavoro e nella scelta degli studi, il precariato lavorativo e le condizioni in cui questo diventa una trappola piuttosto che un’opportunità di ingresso nel mondo del lavoro, le questioni alla base della formazione delle famiglie, la relazione tra mobilità e opportunità lavorative, la disoccupazione dei giovani sovraqualificati, l’organizzazione del lavoro all’interno delle giovani coppie e il ruolo del background e delle origini sociali della famiglia nel determinare le opportunità educative e lavorative dei giovani.
(a.s.)

Il programma completo del convegno, con maggiori informazioni sui lavori delle varie sessioni, è disponibile sul sito web della conferenza: http://events.unitn.it/en/tiy2016