Trento
10 Maggio 2018

Giacomo Bresadola, uno studioso da valorizzare

Cinque giornate di approfondimento sul profilo del micologo trentino (1847 - 1929) e sulla sua eredità scientifica internazionale. Da lunedì 14 a venerdì 18 maggio al Palazzo di Sociologia (Trento – Via Verdi, 26)

Giacomo Bresadola, sacerdote e studioso trentino, nato a Ortisé (Val di Sole) nel 1847 e morto a Trento nel 1929, è considerato il “padre della micologia moderna” per il suo approccio scientifico e per la fitta rete di scambi internazionali che seppe intessere con alcuni degli studiosi più importanti del suo tempo. È conosciuto soprattutto per “Iconographia Mycologica”, un’opera frutto di lungo studio e che uscì postuma (1925-1933): 26 volumi con 1250 tavole che riproducono i funghi disegnati in modo accurato da Bresadola, distribuiti in 143 generi, corredati da puntuali descrizioni, bibliografia e annotazioni in latino.
La sua eredità scientifica va ben oltre i confini provinciali e le sue opere sono custodite in diverse parti del mondo. L’Università di Trento intende ora riscoprirle e valorizzarle. Il progetto è coordinato da Casimira Grandi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, UniTrento): «Bresadola è uno scienziato globale ante litteram: per questo motivo ci proponiamo di farlo inserire nel “Patrimonio dell’Umanità Unesco” nell’ambito di 2018, anno del patrimonio culturale europeo e anno del cibo italiano». Si comincia con cinque giornate di approfondimento, dal titolo “Il micologo Giacomo Bresadola patrimonio dell’umanità. Nuova cornice per un’icona”, da lunedì 14 a venerdì 18 maggio, al Palazzo di Sociologia (Trento – Via Verdi, 26).
Nell’ambito del programma, mercoledì 16 maggio alle 15 in aula Kessler sarà proposto “Per Giacomo Bresadola patrimonio dell’umanità” con vari interventi sulla sua eredità scientifica internazionale e su nuove opportunità di fruizione della produzione che ha lasciato. Dopo i saluti istituzionali di Riccardo Zandonini (prorettore vicario dell’Università di Trento) e di Mario Diani (direttore del Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale, UniTrento), interverranno Maria Paola Azzario (presidente Federazione italiana Club Unesco) su “Proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo, come?”, Giorgio Martini (farmacista, biologo nutrizionista) su “Dalla micologia alla nutraceutica passando per la micoterapia”, Carmine Marinucci (segretario generale DiCultHer) con “L'occasione digitale per la cultura e l'Europa” e Maria Barbone (Direzione ricerca e Sistema bibliotecario di Ateneo, UniTrento) con “Giacomo Bresadola in rete: da micologo virtuoso a scienziato virtuale”.
Casimira Grandi spiega: «Vorremmo contribuire a dare interezza al percorso di vita di Giacomo Bresadola avvalendoci anche della ricostruzione virtuale, per dare organicità al corpus delle sue opere e a quanto lo riguarda, ma è diviso in archivi, biblioteche o musei nazionali e internazionali. Dal prezioso erbario depositato al Collegio Arcivescovile e l’archivio personale al Muse di Trento alla National Library of Congress a Washington. Il progetto di connettere sinergicamente le fonti disperse di Bresadola rappresenta per l’Università di Trento il duplice scopo di valorizzare Bresadola e di far conoscere la capacità raggiunta nel campo delle digital humanities, per cui sono già stati sperimentati con successo originali metodi di gestione bibliografica connessa all’e-learning».
L’iniziativa è organizzata dall’Università di Trento – Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale in collaborazione con il Club per l’Unesco di Trento, con il patrocinio dell’Ordine dei tecnologi alimentari di Veneto e Trentino Alto Adige e il supporto di Rai Cultura e di DiCultHer – Digital Cultural Heritage School nell’ambito di 2018 anno del patrimonio culturale europeo.
(e.b.)

Programma e ulteriori informazioni: http://webmagazine.unitn.it/node/39888/