Trento
19 Giugno 2017

David Kertzer racconta Edgardo Mortara

Con il suo libro “Prigioniero del Papa re” ha portato alla luce la vicenda del bambino ebreo che, battezzato in segreto da una ragazza cattolica, a sei anni venne allontanato dalla sua famiglia e da Bologna venne portato a Roma e cresciuto da cattolico. Il volume, pubblicato nel 1996 in italiano e poi tradotto in molte lingue, di recente ha ispirato Spielberg per un suo prossimo film. Kertzer, professore dell’Università di Brown (Stati Uniti d’America), sarà protagonista di un incontro pubblico al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Ateneo trentino giovedì 22 giugno alle 17

Proprio in questi giorni, un secolo e mezzo fa (159 anni per l’esattezza), a Bologna, si apriva un caso che fa tuttora discutere. Un bambino ebreo, battezzato in segreto da una ragazza cattolica che svolgeva i lavori di casa nella famiglia del piccolo, a sei anni veniva allontanato dalla sua famiglia e condotto a Roma per essere cresciuto come un cattolico.
La storia di Edgardo Mortara è stata riportata alla luce nel 1996 da David Kertzer, professore dell’Università di Brown (Rhode Island, Stati Uniti) con la pubblicazione del libro “Prigioniero del Papa re”. Il volume, uscito in italiano per la collana storica della Rizzoli e poi tradotto in molte lingue (in inglese è diventato “The Kidnapping of Edgardo Mortara” ovvero “Il rapimento di Edgardo Mortara”), di recente è stato scelto da Steven Spielberg per un suo prossimo film.
Interpella ancora la vicenda di quel bambino che nel giugno 1858 venne portato via dai gendarmi perché la legge dello Stato pontificio non tollerava che un bambino cristiano crescesse all’interno di una famiglia ebrea e venne condotto nella Casa dei catecumeni di Roma per ricevere l’educazione che secondo la Chiesa di allora gli spettava senza poter più rivedere la sua famiglia fino al 1870, fatta eccezione per qualche breve incontro con i genitori nel 1858.
Il caso – come racconta Kertzer nel suo libro – ebbe enorme eco in Italia, in Europa, e perfino negli Stati Uniti d'America: nel solo mese di dicembre 1958 sul “New York Times” apparvero almeno 20 articoli su quello che era ormai diventato uno scandalo internazionale. Nella sua tesi il rapimento ebbe ripercussioni sulla stessa storia del Risorgimento italiano. E ancora oggi divergono le opinioni sul ruolo che ebbe Papa Pio IX nella vicenda, e in generale nei rapporti con le comunità ebraiche, e sul fatto che poi Edgardo Mortara a 23 anni diventò sacerdote con il nome di Pio. Al libro “Prigioniero del Papa re” di Kertzer varie testate (“New York Times”, “Washington Post”, “Time”, “Chicago Tribune” e altre) hanno riconosciuto un ruolo centrale nella controversia sulla beatificazione di Papa Pio IX, che avvenne nel settembre del 2000.
David Kertzer, professore delle cattedre di scienze sociali, antropologia e studi italiani alla Brown University, in queste settimane è Visiting Professor al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. Così per giovedì 22 giugno è stato organizzato l’incontro aperto alla cittadinanza “Il caso di Edgardo Mortara. Dalla ricerca di archivio alla produzione cinematografica”, alle ore 17, al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, aula Kessler (Trento – Via Verdi, 26).
Nell’occasione Kertzer converserà con Diego Quaglioni e Christian Zendri (professori della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento) e il pubblico. «Si discuterà del rapporto tra ebrei e Vaticano, di battesimo, Inquisizione e Risorgimento, ma anche di cinema, storia e di come dal lavoro di archivio dello storico si costruisca la sceneggiatura di un film» annunciano Francesca Decimo e Alberto Brodesco (del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale) che hanno organizzato il momento.
(e.b.)