Trento
6 Maggio 2016

“Con noi all’Università”: oggi strutture aperte alle famiglie

L’Ateneo apre le porte delle strutture accademiche ai familiari e agli amici dei dipendenti. Visite guidate, laboratori, attività ed esperimenti: sono quasi 450 gli iscritti alle varie iniziative che si tengono oggi pomeriggio nelle varie sedi in città, in collina e a Rovereto. Un’occasione per riflettere sul tema del benessere del personale, tra tempi di vita e tempi di lavoro, esigenze di cura e professionali. Alle 18 a Lettere e Filosofia la conclusione del rettore Collini e della prorettrice Poggio

Apertura straordinaria oggi delle strutture dell’Università di Trento per un pubblico inconsueto: le famiglie, gli amici e i conoscenti dei dipendenti dell’Ateneo. Sono quasi 450 gli iscritti alle numerose iniziative che l’Università ha organizzato a partire dalle 15 di oggi (e a Rovereto già dalle 14) con l’obiettivo di mostrare loro la quotidianità e i dietro le quinte del posto di lavoro che i loro cari frequentano. Tra i partecipanti alle varie attività anche oltre 220 tra bambine e bambini, impegnati nel corso del pomeriggio nei 5 laboratori tematici e nelle dieci visite alle strutture insieme ai loro genitori.
Un’opportunità per scoprire i laboratori, gli uffici e le aule che ogni giorno accolgono lavoratori e studenti e per dare così uno sguardo alla faccia meno nota dell’Ateneo, quella solitamente meno accessibile e frequentata. Ma anche un’occasione per l’Università di riflettere al proprio interno sui temi del benessere del personale, che si divide tra tempi di vita e tempi di lavoro, esigenze di cura e professionali.
Quasi 400 le persone iscritte alle visite guidate alle strutture per esplorare gli uffici, le aule dove si tengono le lezioni, gli spazi dove si studia, gli spazi ricreativi e di svago, ma anche per assistere a esperimenti e dimostrazioni. Tra le sedi da visitare, anche quella di Palazzo Sardagna, lo storico edifico che ospita il Rettorato, esempio del Manierismo e primo Barocco trentino, ricco di sorprese architettoniche e capolavori artistici.
I bambini sono tra i principali protagonisti di questa esperienza: attraverso alcuni laboratori tematici possono capire meglio “cosa si fa all’Università”. Il laboratorio di Arteterapia, rivolto ai bambini e ai loro genitori, fa sperimentare loro la pittura con i materiali naturali che coinvolge tutti i sensi. “La matematica in laboratorio” guida i giovani partecipanti attraverso il gioco, la manipolazione di oggetti e qualche sfida in un’esperienza piacevole e gratificante con i numeri. Nel laboratorio “Giocando con le lingue” i bambini possono divertirsi ad esplorare le diverse lingue e fare esperienza di plurilinguismo. I disegni a tema libero dei bambini e delle bambine sono stati raccolti nei giorni scorsi ed esposti oggi in una mostra al Dipartimento di Lettere e Filosofia.
Per i più piccoli – i bambini e le bambine da zero a tre anni – spazio al divertimento e alla curiosità nel Nido aziendale di Ateneo nel “Laboratorio esplorativo”, dove annusare, guardare, assaggiare, scomporre e imparare con l’aiuto di materiali semplici e non strutturati. Nel “Laboratorio di costruzioni” i bambini e le bambine si cimentano nel costruire in piccole e grandi dimensioni, scegliendo tra i vari materiali a disposizione.
La giornata di porte aperte e attività “Con noi all’Università” si concluderà verso le 18 con un saluto del rettore Paolo Collini e della prorettrice alle Politiche di equità e diversità, Barbara Poggio, nell’atrio del Dipartimento di Lettere e Filosofia. A seguire, per tutti, uno spettacolo del Mago Dado.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Piano di azioni positive avviato dall’Ateneo per il biennio 2014-16 e costituisce una delle attività individuate nell’ambito del percorso diretto all’ottenimento della certificazione Family Audit da parte dell’Ateneo. «La scienza è conoscenza, è sperimentazione, è scoperta. E può diventare anche gioco e festa insieme» ha commentato il rettore Paolo Collini nell’accogliere i visitatori in Rettorato. «Questa iniziativa vuole esprimere un gesto concreto di attenzione alle persone, al loro benessere e alle esigenze di conciliare i tempi di vita con l’impegno professionale e i lavoro».
(a.s.)

Fotoservizio di Roberto Bernardinatti (per Università di Trento)